“Facciamo luce sul teatro”: il Salieri si illumina e incanta i legnaghesi con uno spettacolo suggestivo
Una serata speciale, svoltasi in una cornice estremamente suggestiva, che ha ribadito ancora una volta – nel caso ce ne fosse bisogno – quanto sia grande la voglia di arte e di cultura. Ieri, a partire dalle 19.30, il Teatro Salieri di Legnago ha preso vita, offrendo alle numerose persone accorse uno spettacolo dal forte impatto visivo ed emotivo durato due ore.
Il tutto è avvenuto nell’ambito dell’iniziativa promossa da Unita (Unione nazionale interpreti teatro) dal titolo “Facciamo luce sul teatro”, il cui scopo è quello di accendere i riflettori (in senso letterale e metaforico) su un mondo che, negli ultimi dodici mesi, ha sofferto moltissimo a causa della pandemia. A chi lo desiderava è stata offerta la possibilità di scrivere un messaggio contenente un proprio pensiero, desiderio o sogno relativo alla situazione che stanno vivendo i teatri italiani.
Il Teatro Salieri non si è limitato ad illuminare la propria facciata e ad aprire le proprie porte, ma ha fatto esibire – nel pieno rispetto delle disposizioni anti-Covid – la soprano Maria Sardaryan, il tenore Pierluigi D’Aloia, il pianista Giancarlo Rizzi e la violinista Louise Antonello, che ha più riprese hanno ricevuto applausi scroscianti.
«Mamma mia, che emozione. Grazie per essere qui. È da un anno che ci troviamo in questa situazione, e ancora non sappiamo quando ne usciremo», afferma il sindaco Graziano Lorenzetti rivolgendosi ai presenti. «I teatri devono essere riaperti», sostiene, «Essere qui serve a lanciare un segnale, ad infondere speranza. Voglio esprimere la mia vicinanza agli artisti, che stanno affrontando un momento estremamente complesso».
«La Fondazione culturale Salieri ha aderito convintamente a questa proposta di carattere nazionale. Non potevamo non essere al fianco degli altri grandi teatri italiani», gli fa eco il direttore artistico Marco Vinco. «La scelta di illuminare questa sera (ieri, nda) il teatro», spiega, «è stata accompagnata anche da quella di portare la musica, perché siamo certi che la vera luce del teatro non è solamente quella elettrica che può illuminare la nostra facciata e le stanze interne, ma è quella della musica e dello spettacolo, in particolare della musica legata al nostro illustre concittadino Antonio Salieri. La luce è anche quella vostra, è quella del pubblico, perché il teatro senza il pubblico non può vivere. Per questo vi ringrazio tantissimo per essere venuti, facendoci così sentire la vostra vicinanza».
«Oggi è un anno esatto che il governo ha deciso di chiudere i teatri. A parte qualche piccolissimo squarcio di luce, nel corso della scorsa estate, i teatri sono rimasti sempre chiusi», ricorda Vinco, «A mio modo di vedere è una cosa molto miope, perché se chiudiamo i teatri chiudiamo le nostre anime, e non concediamo a noi stessi la possibilità di ritornare a vivere».