Istituto “M. Minghetti”, domani si conclude un percorso di intelligenza emotiva contro il bullismo

«Beati i pacifici che sono senza l’ira malvagia». Questo passo della “Divina commedia” sembrerebbe tratto da una lezione su Dante, invece è stato pronunciato nel corso di un ciclo di incontri voluti dall’istituto scolastico “M. Minghetti” di Legnago, nei quali si è parlato di bullismo e intelligenza emotiva (intendendo quest’ultima come la capacità di sviluppare relazioni positive partendo dalla radice del problema).
«Punire il bullo», spiegano gli organizzatori, «serve a poco, lavorare sul contesto aiuta e previene comunicazioni violente e non adeguate». Gli studenti hanno avuto l’opportunità di dialogare con il dottor Salvatore Nocera, un medico esperto in bullismo, e con la dottoressa Konjit Engeda. I due professionisti hanno intrapreso con quattro classi (tre prime e una seconda) un “Percorso di intelligenza emotiva”, che ha avuto inizio nel mese di gennaio e si concluderà tra oggi e domani.
L’opportunità formativa, promossa dalla Regione del Veneto, è stata colta al volo dai docenti del “team bullismo” in quanto – soprattutto in questo periodo – stimoli adeguati e contesto educante sono importanti per imparare a controllare l’aggressività. Nel triangolo malefico”bullo, vittima e spettatore” il bullo diventa forte perché c’è chi lo guarda e acconsente.
Durante il percorso che ha coinvolto gli alunni del “Minghetti” è emerso che è fondamentale acquisire autostima, perché ognuno ragazzo vale e deve sentirsi protagonista. In quest’ottica, modelli di riferimento che divengono determinanti; se un individuo guarda a modelli modelli rabbiosi esprimerà rabbia o sottomissione. La metodologia utilizzata dai due esperti è stata quella del braistorming; gli studenti si sono dimostrati estremamente interessati e partecipativi, non risparmiandosi nelle domande e negli interventi.