Sociale

Veronella, giovedì 1 aprile aprirà la Comunità terapeutica “Casa Tezon”

Importante iniziativa nell’ambito del terzo settore che coinvolgerà il territorio del comune di Veronella. Il 1° aprile, infatti, la cooperativa “Promozione lavoro” aprirà la Comunità terapeutica riabilitativa protetta “Casa Tezon”; si tratta di una struttura finalizzata al recupero sociale e lavorativo di donne affette da patologie psichiatriche e autrici di vari reati. L’attività del centro inizierà con una serie di incontri di formazione per il personale dell’equipe della nuova struttura; l’obiettivo degli incontri è quello di attivare le dinamiche di gruppo degli operatori e di approfondire le tematiche inerenti le patologie psichiatriche e gli aspetti giuridici connessi, la gestione delle crisi emotive e gli episodi di aggressività, la prevenzione del rischio clinico e la sicurezza dei lavoratori. Il 15 aprile è previsto l’inserimento della prima utente del servizio.

Il progetto “Casa Tezon” nasce dalla lettura di un bisogno sanitario presente in Italia e dall’idea di dare vita ad un nuovo servizio sperimentale, unico nel territorio nazionale, poiché non vi sono strutture protette dedicate solo alle donne. L’obiettivo è quello di diventare un riferimento in Italia, e un esempio da imitare per risolvere questo tipo di problematiche.

L’equipe sanitaria multi-professionale è coordinata da uno psichiatra, che ricopre il ruolo di direttore sanitario e si avvale della collaborazione di psicologi, educatori, criminologi, assistenti sociali, infermieri ed operatori socio sanitari.

La comunità terapeutica è collegata all’omonima “Fattoria sociale Tezon”, che offre percorsi di cura basati su attività agricole. La sua finalità consiste nel ridurre la pericolosità sociale delle utenti, favorendo percorsi di reinserimento nel territorio di Veronella e limitrofi, con la prospettiva di un ritorno ai territori di provenienza.

Le attività, di natura sanitaria, psicologica, educativa, riabilitativa, sociale e formativa verranno svolte sia all’interno che all’esterno della comunità. L’auspicio è di far vivere alle utenti delle esperienze lavorative e sociali dove affinare le proprie abilità lavorative e ritrovare la fiducia in un futuro reinserimento nella società civile. La comunità può accogliere fino a sedici pazienti, in attuazione della Deliberazione della Giunta regionale 208/20, di cui due residenti nella Regione Veneto.

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