Nogara, la Polizia provinciale rinviene delle esche topicida ed vita una strage di animali
Una possibile strage evitata. A Nogara, nella giornata di ieri, lungo un fossato nell’area di via Palazzetto sono stati rinvenuti dalla Polizia provinciale di Verona numerosi involucri contenenti una sostanza azzurra; gli agenti hanno appurato che si trattava di esche topicida lasciate sulle sponde del corso d’acqua con l’obiettivo di abbattere le nutrie. Chi le ha posizionate, però, non si è curato del pericolo corso dagli altri animali (sia domestici che selvatici), visto che il veleno sarebbe risultato fatale anche per loro. L’episodio ricorda da vicino quello avvenuto lo scorso gennaio a Gazzo Veronese, dove un ottantenne aveva avvelenato del mais perché – secondo la sua versione – esasperato dalle nutrie, mais che ha poi causato la morte di centinaia di animali.
Quanto accaduto a Nogara comporta la violazione dell’articolo 674 del Codice penale, che punisce lo spandimento di sostanze nocive. Tali esche, come specifica un’ordinanza del Ministero della Salute, possono essere utilizzate solo all’interno di un apposito contenitore che permetta l’accesso esclusivamente all’animale cosiddetto “bersaglio”. Il Piano regionale di eradicazione della nutria non prevede tale metodo, poiché potrebbe far circolare il veleno nella catena alimentare a spese di altri animali.
Durante il sopralluogo li agenti hanno contattato il proprietario dei terreni, che si è dichiarato estraneo all’accaduto; in ottemperanza alla normativa, nelle prossime ore rimuoverà le esche lungo il fossato.
Se non verrà individuato il responsabile dello spargimento, si procederà con una denuncia contro ignoti. Il personale della Polizia provinciale e locale, in queste ore, sta posizionando alcuni cartelli di segnalazione per avvertire della presenza delle esche.