Cronaca & Attualità

Legnago, archivio digitale e stop alle barriere architettoniche

Nei giorni scorsi, il vicesindaco e assessore ai Lavori pubblici e Urbanistica Roberto Danieli, assieme al primo cittadino Graziano Lorenzetti e al dirigente dell’Ufficio tecnico Giacomo Masiero, ha presentato due progetti destinati uno a salvaguardare le pratiche edilizie presenti nell’archivio del Comune, velocizzando al contempo l’accesso agli atti, l’altro a rendere la città maggiormente fruibile ai portatori di handicap motori.

Il primo riguarda la Digitalizzazione delle pratiche edilizie, il secondo la revisione del piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche (Peba). Quanto alla digitalizzazione delle pratiche edilizie, il progetto, presentato da Martina Mancinelli, responsabile della gestione documentale del Comune di Legnago, prevede di digitalizzare 27.500 pratiche di edilizia privata dal 1910 ad oggi. Un piano che, suddiviso in cinque fasi e in più anni, costerebbe circa 173 mila euro.

«Abbiamo fatto un sopralluogo all’interno del nostro archivio e ci è sembrato assurdo che il Comune non avesse alcuna pratica edilizia digitalizzata», ha spiegato Danieli. «Abbiamo già finanziato un progetto pilota da ottomila euro per quest’anno, che ha come obiettivo l’individuazione di un nucleo ridotto di documenti su cui sperimentare il progetto di digitalizzazione, al fine di stabilire la fattibilità dell’intervento, la correttezza dei metodi adottati per la digitalizzazione e l’utilità finale per gli utenti. La digitalizzazione pilota riguarderà le pratiche di agibilità e le abitabilità dal 1939 al 1993, per un totale di 87 faldoni e 8.900 pratiche».

La digitalizzazione riguarderebbe tutto il processo, dalla richiesta dell’atto alla concessione, consentendo la riduzione del processo stesso di almeno 10 giorni. Resterebbe comunque possibile per il cittadino venire fisicamente a richiedere l’atto, per venire incontro a chi non ha competenze digitali. I registri scansionati verranno messi online in forma di database, perché un elemento che rallenta la richiesta di accesso è avere dati scorretti forniti dai tecnici.

«La volontà del Comune è di accorciare i tempi e arrivare alla definizione del progetto il prima possibile. Sicuramente entro la fine del mandato», ha detto il sindaco Graziano Lorenzetti.

Per quanto riguarda il Peba, il piano è finalizzato alla programmazione degli interventi necessari a rendere accessibili e fruibili a tutte le persone, in particolare i diversamente abili, gli edifici pubblici, strade, piazze, parchi e mezzi di trasporto.

«Il Peba – ha chiarito Danieli – è uno strumento importantissimo che disciplina l’eliminazione delle barriere architettoniche sia negli edifici pubblichi che negli spazi esterni. Il progetto di questa Amministrazione riguarda l’aggiornamento di un piano del 1988. Un piano datato, che comunque è stato avviato e ha portato a vari interventi nel corso degli anni, ma che va ora rivisto: si andrà quindi ad individuare carenze ed anomalie sfuggite in passato».

«Il Peba – ha chiarito Danieli – è uno strumento importantissimo che disciplina l’eliminazione delle barriere architettoniche sia negli edifici pubblichi che negli spazi esterni. Il progetto di questa Amministrazione riguarda l’aggiornamento di un piano del 1988. Un piano datato, che comunque è stato avviato e ha portato a vari interventi nel corso degli anni, ma che va ora rivisto: si andrà quindi ad individuare carenze ed anomalie sfuggite in passato».

Il vicesindaco è entrato quindi nel dettaglio: «A novembre 2019 si è tenuta una gara regionale, e il nostro Comune è entrato in graduatoria per un finanziamento di quindicimla euro per la redazione di un nuovo piano che sarà intorno ai 26 mila euro e che scadrà a settembre 2021. Abbiamo incaricato lo Studio Consiljo di Padova, specializzato in Peba, di redigere il piano che impegnerà il Comune per i prossimi 10 anni quanto alla sua attuazione».

«Non ci devono essere cittadini di serie A e di serie B, tutti devono avere le stesse opportunità. L’edificio pubblico deve essere visitabile, deve garantire l’accesso anche ai diversamente abili, non deve essere solo “adeguabile”. Per questo al momento stiamo analizzando una trentina di edifici pubblici su cui intervenire. Anche l’anello del parco comunale, per ora non percorribile dai diversamente abili, andrà in quella direzione», ha concluso Danieli.

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