Salute

Sanità, Anna Maria Bigon chiede più attenzione nei riguardi della salute mentale

«Sono a fianco dell’Aitsam (l’Associazione italiana tutela salute mentale) di Legnago, dei familiari e dei sindaci del Distretto 3: la salute mentale non può essere la cenerentola della sanità. Servono risorse e assunzioni perché i casi sono in aumento, altro effetto collaterale della pandemia. Il mese scorso abbiamo presentato una mozione per chiedere di aumentare la quota prevista nel Fondo sanitario regionale, ferma al 3%, mentre l’indirizzo nazionale è del 5%. Ci auguriamo venga calendarizzata al più presto e che ci sia una condivisione trasversale».

Anna Maria Bigon, consigliera regionale del Partito democratico e vicepresidente della commissione Sanità, concorda con l’allarme riguardante gli organici ridotti all’osso denunciato anche dai sindaci dei Comuni dell’ex Ulss 21. «Anche perché», sottolinea, «le stime sui malati psichiatrici sono sicuramente al ribasso. Si registrano tantissimi nuovi casi, specialmente tra giovani e giovanissimi, fasce d’età dove sono aumentate ansia e depressione».

«Negli anni, invece, abbiamo visto un depotenziamento dei servizi e l’abbandono del modello operativo basato sulla “psichiatria di comunità” previsto dal Pssr (Piano socio-sanitario regionale, ndr)», denuncia.

«Ad oggi i Centri di salute mentale svolgono prevalentemente un’attività ambulatoriale e di smistamento nelle strutture di ricovero dove nel frattempo sono stati tagliati i posti letto. Non è così che si rende un buon servizio alle persone in difficoltà, aggravando contemporaneamente i problemi dei loro familiari», conclude l’esponente dem.

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