Ripartenza sprint per il mobile
Il “Distretto del mobile” gode di grande salute. A dirlo uno degli studi di settore più accreditati a livello nazionale, quello compiuto dall’istituto di credito Intesa-San Paolo, e presentato annualmente presso il “Salone del Mobile” di Milano.
Già nel 2018, lo studio commissionato dal distretto a Cerved segnava un timido fattore di crescita e di discontinuità rispetto agli anni 2010-2017. Ora la crescita diventa sostanziale, forte e innegabile: il trimestre gennaio-marzo 2021 in materia di export segna una crescita del 6% rispetto al medesimo trimestre del 2019, senza quindi tenere in considerazione il difficile periodo del 2020.
Questa crescita pone il “Distretto del mobile di Verona, Padova e Rovigo”, al quarto posto per crescita tra le 14 filiere produttive legate all’arredo in Italia.
Il mobile del nostro territorio si posiziona immediatamente sotto alle aree vocate alla produzione industriale, come quella di Pesaro, e agli imbottiti industriali di Forlì, ma al primo posto tra i distretti che producono artigianalmente e che mirano anzi tutto all’unicità del design italiano. In questo ambito il nostro trend è addirittura in controtendenza rispetto a quanto accade in altre zone d’Italia, dove i risultati sembrano meno ottimistici.
«Questo successo risulta del tutto inatteso per chi non vive quotidianamente all’interno della filiera del legno-arredo, e non ha potuto percepirne il rinnovamento. Il cambiamento in corso non permette sempre di visualizzare il risultato già acquisito perché si tratta di un percorso difficile, nel quale i nostri imprenditori si stanno distinguendo per coraggio e determinazione. Vediamo ancora stabilimenti e mostre chiuse, elementi che fanno clamore in senso negativo, ma non vediamo cosa stanno compiendo le seconde e terze generazioni nel privato delle loro aziende. Non vediamo la nascita di piccole realtà giovanili che stanno unendo l’arte del legno a qualcosa di diverso, come la creazione di casse acustiche di prestigio, per fare l’esempio di una realtà iscritta a “Lignum”» afferma Alessandro Tosato, presidente dell’associazione.
«La nostra operazione di rinnovamento, con la trasformazione delle falegnamerie che producevano prodotto in quantità a sartorie ultra-specializzate nella progettazione personalizzata e su misura rappresenta il motivo di questo successo. La nostra identità, fortemente rappresentata dalla centralità dell’utilizzo del legno come materiale vivo, è oggi sufficientemente forte da non rischiare di perdersi se mixata con l’impiego di nuovi materiali e tendenze del design», afferma Paolo Piubelli, vice-presidente “Lignum”.
«Questi dati – asseriscono dagli uffici del distretto – ci dicono che il mondo del mobile è cambiato, che non possiamo formulare paragoni con la grande stagione del mobile in stile, ma che non dobbiamo nemmeno fermarci all’apparenza delle cose, vedendo tutto nero ciò che invece sprigiona un’intera gamma di colori. La negatività che gli abitanti di Verona, Padova e Rovigo riservano al settore è frutto di un periodo di difficoltà, innegabile, che è però evidentemente servito per creare energie nuove, destinate ad un futuro di grande impatto per l’economia del territorio. Dopo anni di difficoltà, sfide, impegno i numeri cominciano a dare ragione al profondo rinnovamento che vediamo in corso all’interno del distretto, di cui “Lignum” è uno dei principali driver».