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Legnago, alla Pediatria del “Mater Salutis” sono stati consegnati dei libri donati dai clienti delle librerie Giunti

Rendere fruibile e pubblico il valore del dono. È questo il senso dell’iniziativa “Aiutaci a crescere. Regalaci un libro”, il progetto della catena Giunti partito nel 2010 dopo il terremoto che ha colpito l’Aquila che, fino al 2020, ha raccolto più di due milioni di libri.

Nella mattinata odierna, nella Uoc di Pediatria dell’ospedale “Mater Salutis”, ha avuto luogo la consegna dei volumi destinati al nosocomio legnaghese; l’appuntamento ha visto la presenza di Pietro Girardi, direttore generale dell’Aulss 9 Scaligera, di Federico Zaglia e Anna Rita Mariano, che ricoprono rispettivamente il ruolo di direttore e coordinatrice della Uoc di Pediatria e Patologia neonatale, e delle libraie Elisabetta Angelini e Monica Mazzi.

“Aiutaci a crescere. Regalaci un libro” si svolge nel mese di agosto con il cliente che, andando in una qualsiasi libreria Giunti, può comprare un libro per sé e poi sceglierne un altro libro per regalarlo – scrivendo una dedica sull’adesivo applicato nella prima pagina – specificando che il libro debba essere donato al reparto pediatrico di un ospedale. Talvolta, come è stato ricordato, capitata che qualcuno donasse senza comprare per sé.

Monica Mazzi ha rivelato che hanno donato anche persone che versano in condizioni di ristrettezza economica. In particolare, è stato raccontato l’episodio dei membri di una famiglia che, preoccupati, contavano i soldi nel portafoglio chiedendo se potevano comprare qualcosa con soli quattro o cinque euro. Fortunatamente ci sono persone che, non avendo magari tante possibilità economiche ed essendo in difficoltà, non hanno comunque voluto rinunciare a comprare e donare per un bambino sconosciuto.

«Un libro, al contrario di uno smartphone o tablet, non si scarica mai», afferma Federico Zaglia, «poiché sempre fruibile a distanza di tempo. È un regalo fatto da persone che non sanno a chi andrà. Il valore del libro va al di là, è educativo e di relazione perché, grazie alla dedica che si trova in ogni libro, si va al di là del rapporto interpersonale; c’è altro oltre chi regala. Ogni libro è una persona diversa. È educazione, solidarietà, cultura e sensibilità».

«Il valore del dono è il valore del libro che, poi, tornerà a casa con il bambino guarito. I bambini o ragazzi che capiscono il motivo per il quale si trovano in ospedale sono rinfrancati dal sapere che persone sconosciute si interessano e pensano a loro con un piccolo gesto, come appunto il donare un libro», sottolinea.

«I medici», spiega, «non hanno solo un ruolo terapeutico ma anche educativo, quindi il significato del dono è il significato del libro in sé, che supera l’uso delle apparecchiature elettroniche che, purtroppo, stanno diventando una dipendenza pressoché tossica, i cui effetti si riscontrano non solo con disagi psicologici ma anche psichiatrici».

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