Legnago Salus sfida, “storica”: domenica fa visita alla Pro Vercelli
Il Legnago Salus, dagli Anni ‘90 in poi, ha avuto una certe consuetudine con le “nobili decadute”. Quando una squadra blasonata incappava nel fallimento ed era costretta a ripartire dalla Serie D, infatti, immancabilmente si ritrovava nello stesso girone dei biancazzurri che, ad esempio, finirono nel raggruppamento emiliano-romagnolo proprio l’anno in cui c’era il Parma.
Ma non sono mancate il Padova, la Triestina, il Mantova, il Venezia che, lagunari a parte, ora la squadra della Pianura veronese affronta di nuovo tra i professionisti, in Serie C. Ma l’avversario di dopodomani, porta qualcosa in più rispetto a tute le realtà finora citate.
Sì, perché domenica il Legnago affronterà a Pro Vercelli, che in bacheca vanta ben sette Scudetti, vinti tra il 1908 e il 1922 (quindi, in questa stagione festeggia il centenario del suo ultimo Tricolore). Le “Bianche casacche”, inoltre, sono state il trampolino di lancio di alcuni veri e propri “miti” del calcio italiano, come Virginio Rosetta, considerato il primo calciatore professionista del Belpaese, campione del Mondo nel 1934, oltre che pilastro della Juve del cosiddetto “Quinquennio d’oro”.
Di quella Nazionale faceva parte anche, come secondo portiere, Giuseppe Cavanna, estremo difensore del Napoli, che era arrivato qualche anno prima proprio dalla Pro Vercelli.
Con i “Leoni” piemontesi ha mosso i primi passi anche Silvio Piola, cui è intitolato lo stadio di Vercelli, centravanti titolare dell’Italia che nel 1938 fece il bis nella Coppa Rimet, e uno dei più prolifici attaccanti del nostro calcio, vestendo anche le maglie di Lazio, Torino, Juventus e Novara.
Oggi, invece, la Pro Vercelli è una realtà consolidata della Serie C, sotto il cui livello non è mai scesa dal 1994, quando tornò in C2 dopo essere ripartita tra i dilettanti in seguito al fallimento del 1990. Nella seconda metà degli Anni Duemiladieci, poi, è tornata per qualche stagione anche in Serie B.
Oggi è al quinto posto in classifica con 20 punti, frutto di una partenza sprint che l’ha vista essere a punteggio pieno dopo le prime quattro giornate, prima di una mezza crisi che, dal 26 settembre (1-1 casalingo con il Trento), l’ha vista vincere solo una gara (2-1 in casa con la Giana Erminio il 21 ottobre) nelle ultime nove (cinque pareggi e tre sconfitte).
Il Legnago Salus arriva a questa sfida dopo tre sconfitte consecutive, considerando anche il recupero contro il Südtirol, ma ognuna diversa dall’altra.
Se, infatti, a Meda contro il Renate è arrivato un 4-0 senza appello in favore dei padroni di casa, la sfida al “Mario Sandrini” contro il Seregno è stata caratterizzata più dalle sceneggiate e dalle provocazioni degli ospiti, che dalle questioni tecnico-tattiche, con i gol subiti frutto soprattutto di disattenzioni della retroguardia.
Ben diversa la mezza partita di mercoledì contro gli altoatesini, con un Legnago arrembante, propositivo, a tratti sfacciato, che ha trovato il pari (si partiva dal vantaggio bolzanino di 1-0) praticamente subito, sfiorando poco dopo il raddoppio, e subendo l’1-2 praticamente nell’unica azione pericolosa creata.
Mister Colella dovrebbe a grandi linea confermare l’undici visto in campo qualche giorno fa, dunque, con Gasparini in porta e una linea difensiva a quattro composta, da destra a sinistra, da Ricciardi, Gasparetto, Stefanelli e Rossi.
A centrocampo, intoccabile Yabre da metodista, per le due maglie da mezzali è sfida a tre tra Laurenti, Antonelli e Giacobbe, con quest’ultimo eventualmente in ballo anche per una delle maglie del tridente offensivo.
Che, però, dovrebbe essere nuovamente composto da Juanito Gomez al centro, con Sgarbi largo a sinistra e Ciccone sul lato opposto.