“Donne: violenza e (in)giustizia”, un reading per accendere i riflettori sulla “vittimizzazione secondaria”
“Vittimizzazione secondaria” è un’espressione poco conosciuta ma estremamente importante, dato che la usa per indicare il fenomeno – sovente riconducibile alle procedure susseguenti ad una denuncia – che porta chi ha subito un reato rivivere la sofferenza provata nel momento in cui è stato compiuto l’atto contro la sua persona.
Purtroppo sono molte le donne vittima di violenza che, dopo aver trovato il coraggio e la forza per rivolgersi alle autorità competenti, non riescono a lasciarsi alle spalle l’evento che le ha traumatizzate a causa, ad esempio, di domande imbarazzanti rivolte loro dagli agenti delle Forze dell’ordine piuttosto che dagli avvocati o dai medici.
Il reading letterario dal titolo “Donne: violenza e (in)giustizia”, svoltosi domenica 28 novembre in sala civica, ha cercato di fare luce su questa problematica. L’iniziativa, che è stata organizzata dal Centro antiviolenza “Legnago donna” con il patrocinio del Comune, ha visto protagoniste le “VerbaManent” (un duo di lettrici composto da Monica Giovanna Binotto e Gianna Coltro), accompagnate dal gruppo musicale “Duende”.
Il reading letterario – durante il corso del quale sono state ricordate alcune figure che hanno avuto un ruolo fondamentale per l’affermazione dei diritti della donna, come ad esempio Franca Viola, Tina Lagostena Bassi e Franca Rame – è stato aperto da Benedetta Tesoro, coordinatrice dell’area “Donne e minori” dell’Istituto Don Calabria, ovvero l’ente gestore del Centro antiviolenza “Legnago donna”. Successivamente hanno preso la parola don Maurizio Guarise, la psicologa Franca Consorte e l’avvocata Sabrina Felicioni.
L’argomento proposto ha colpito i presenti nel profondo, costituendo un metaforico pugno nello stomaco. Il pubblico, infatti, è rimasto muto fino alla fine del reading, applaudendo solo alle esibizioni dei Duende (previste, per l’appunto, al fine di permettere l’assimilazione di contenuti particolarmente forti); al termine dei brani, però, ha dedicato alle lettrici un applauso assai intenso e prolungato.