Salute

Nogara, i servizi di Salute mentale de “il Girasole”

Sono stati presentati questa mattina, nel municipio di Nogara, i servizi del centro diurno “Il Girasole”. «Un’occasione – come evidenziato dal sindaco Flavio Pasini – per promuovere i servizi sociosanitari del territorio di Nogara e del Distretto 3 dell’Ulss 9 Scaligera nell’area della Salute mentale, che hanno sempre mantenuto la propria attività anche durante i momenti più difficili della pandemia».

«Viviamo un momento molto difficile, ma stiamo facendo un enorme sforzo per continuare nella nostra programmazione», ha spiegato Raffaele Grottola, direttore Servizi Socio sanitari dell’Ulss 9 Scaligera.

Aggiungendo, poi: «Vorrei sottolineare l’impegno totale dei dirigenti e di tutto il personale medico e sanitario, rappresentato dai direttori dell’Unità di Psichiatria 3, Stefano Roccato, e della Rems Gianfranco Rivellini, e dalla collega del Centro diurno, Elena Crestan».

Grottola ha anche sottolineato «l’impegno profuso dal direttore generale Pietro Girardi per attivare tutte le procedure necessarie per l’affidamento dei lavori della Rems di Nogara, con l’attivazione di ulteriori procedure per la barchessa, sottoposta a vincolo architettonico da parte della Sovrintendenza alle Belle arti. L’area della Salute mentale è costituita da un’importante parte ospedaliera, il Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura (Spdc), seguito dalla direzione sanitaria, e da un’anima territoriale che ruota intorno al Centro di Salute mentale, dove ricade anche l’attività diurna. Non c’è altro reparto ospedaliero per acuti che abbia anche i servizi territoriali e, se uniamo a questo la Rems regionale, vediamo come il sistema di Nogara sia davvero un unicum nell’Ulss 9 Scaligera».

Elena Crestan, responsabile de “Il Girasole”, ha spiegato come il Centro diurno sia nato «per riabilitare i pazienti psichiatrici in un momento di disagio, con attività singole o di gruppo».

«Il Centro – ha proseguito Crestan – serve a riportare la persona alla normalità, cercando di evitare un nuovo ingresso nel Spdc, attraverso attività di riabilitazione cognitiva e manuale. I pazienti, dai 18 ai 65 anni, entrano su suggerimento dello psichiatra o del medico di Medicina generale, in totale riservatezza. Abbiamo operatori ed educatori pronti all’ascolto e siamo sempre coinvolti nella ricerca di un lavoro attivo per i pazienti, in collaborazione con le aziende del territorio».

Stefano Roccato, direttore dell’Uoc Psichiatria 3, ha evidenziato come quella attuale sia «una fase di trasformazione dei servizi: il periodo di pandemia ci ha dato l’input per modificare il nostro approccio professionale, utilizzando anche la modalità a distanza. Per quanto riguarda i Centri Diurni siamo in attesa di una riorganizzazione per essere ancora più efficaci nell’intercettare soprattutto i giovani. Ci stiamo attrezzando per modificare l’offerta riabilitativa con interventi di tipo tecnico-scientifico e un tipo di attività risocializzante e occupazionale, per dare risposta a problematiche non strettamente sanitarie».

Gianfranco Rivellini ha sottolineato come quella della REMS sia «un’utenza complessa con storie di vita altrettanto complesse. L’Ulss 9 Scaligera offre questo servizio sulla base di una sentenza del Tribunale e pertanto come sanitari dobbiamo rendere conto alla Magistratura e al sistema giudiziario. Si tratta di un settore della Salute mentale relativamente nuovo, che offre molte prospettive di crescita dal punto dei modelli organizzativi già previsti dalla Regione e necessita di grande collaborazione tra le diverse istituzioni: Ulss, tribunali e Comuni – per la dimissione e il loro recupero attraverso una “rete di welfare”».

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