Terrorismo, perquisite due persone residenti nel Basso veronese
In diverse città italiane, Polizia di Stato e Carabinieri hanno eseguito numerose perquisizioni disposte dalla Procura Distrettuale di Roma per associazione con finalità di terrorismo internazionale, nell’ambito di un’operazione congiunta che ha coinvolto complessivamente 29 persone. L’operazione costituisce l’epilogo della più vasta e articolata indagine diretta a prevenire la minaccia terroristica di matrice religiosa derivante dall’utilizzo del dark web.
L’attività investigativa, coordinata dalla Procura della Repubblica di Roma, ha avuto inizio oltre un anno fa in seguito alla segnalazione – acquisita dall’Antiterrorismo della Polizia di Stato e dal Ros e attraverso il Federal Bureau Investigation statunitense – dell’esistenza di un sito di propaganda dell’organizzazione terroristica Isis presente nel dark web, cui potevano aver fatto accesso internauti presenti in Italia.
In dettaglio, è stato condiviso un voluminoso elenco di circa 2mila indirizzi IP riconducibili a visitatori del sito in questione – verosimilmente geolocalizzati in Italia perché associati a provider nazionali – i quali, secondo prime informazioni, oltre ad aver frequentato in più occasioni l’ambiente virtuale nascosto, avevano scaricato materiale di propaganda dell’organizzazione terroristica.
Una preliminare analisi della corposa mole di dati tecnici acquisiti dalle compagnie telefoniche italiane – condotta insieme dal personale specializzato del Servizio per il Contrasto all’Estremismo e Terrorismo Esterno della Dcpp/Ucigos e del Reparto Antiterrorismo del Ros – ha consentito di individuare utenti reali localizzati in Italia, nei confronti dei quali sono stati avviati ulteriori accertamenti sul posto a cura delle articolazioni territoriali del Ros dell’Arma dei Carabinieri e delle Digos.
Gli approfondimenti di tipo tradizionale – ovvero verifiche anagrafiche, attività informativa di settore, servizi di osservazione e pedinamento – sono stati affiancati da mirate attività tecnico informatiche, che hanno permesso di isolare 29 posizioni riferite in particolare a persone già emerse in pregresse attività investigative oppure segnalate dal comparto intelligence nazionale (ovvero titolari di profili social contraddistinti da contenuti estremisti o semplicemente evidenziatesi per aver manifestato indicatori di radicalizzazione).
Nel corso delle perquisizioni – che hanno interessato le città di Roma, Milano, Torino, Ancona, Bergamo, Padova, Verona, Rovigo, Vercelli, Bologna, Cesena, Rimini, Latina, Arezzo, Foggia, Reggio Calabria, Ragusa. Trapani e Caltanissetta – sono stati sequestrati numerosi device oltre a materiale informatico, su cui proseguono gli approfondimenti delle Digos e delle articolazioni della catena anticrimine del Ros, supportati dai rispettivi Uffici centrali.
A Verona, nello specifico, sono state effettuate delle perquisizioni nei confronti di due cittadini extracomunitari, in regola con il permesso di soggiorno, residenti nella zona del Basso veronese. Nel corso di una di queste, gli agenti hanno sequestrato un telefono cellulare. Ad entrambi gli uomini – tutti e due sulla quarantina – è stato contestato il reato previsto e punito dall’articolo 270 bis del Codice penale per aver promosso, in concorso con altri soggetti, l’organizzazione terroristica Isis sul dark web (termine utilizzato per identificare i contenuti virtuali del World Wide Web presenti nella cosiddetta “darknet”, raggiungibili tramite Internet attraverso specifici software, configurazioni e accessi autorizzativi).
Tra coloro che hanno commentato l’operazione volta a prevenire il terrorismo di matrice religiosa c’è anche il senatore veronese della Lega, Cristiano Zuliani (capogruppo del Comitato parlamentare Schengen, Europol e immigrazione, nonché sindaco del Comune di Concamarise).
«Grazie all’ottimo lavoro delle Forze dell’Ordine è stato scoperto un giro di propaganda Isis nel dark web», afferma Zuliani, «Il blitz ha colpito in tutta Italia e vede indagate 29 persone, di cui due nel veronese. Attraverso un’accurata analisi del web oscuro, è stato trovato materiale che faceva palese proselitismo e incitava al terrorismo islamico. Nella Bassa veronese le perquisizioni sono state effettuate nelle abitazioni di due cittadini marocchini di 40 anni, sequestrato anche un telefono cellulare. Una scoperta inquietante che sottolinea ciò che sosteniamo da sempre: la retorica dell’integrazione, anche degli immigrati di seconda generazione, va completamente rivista e bisogna agire per la sicurezza dei nostri cittadini. Il gruppo Lega del comitato parlamentare Schengen, nell’ambito della propria attività, ha sempre auspicato una continua collaborazione fra le Forze dell’Ordine in ambito europeo sotto l’egida dell’organismo Europol, anche attraverso lo scambio di utili informazioni. Ringrazio Carabinieri e Polizia di Stato per aver sinergicamente collaborato fra loro portando a questo importante risultato nella lotta al terrorismo islamico, anche nel territorio in cui sono sindaco».