Presentata la partnership tra Coldiretti Verona e la scuola di ristorazione “Don Calabria” di Bovolone
Conoscere le eccellenze agroalimentari del territorio e chi le produce per aumentare le competenze dei giovani che studiano nel settore della ristorazione e potenziare così le conoscenze della cultura locale sia a livello tecnico che pratico. È questo l’obiettivo della partnership tra Coldiretti Verona e la scuola di ristorazione Sfp “Don Calabria” di Bovolone. Quest’ultima prevede per gli studenti la qualifica professionale triennale di “Operatore della Ristorazione” riconosciuta a livello europeo e un quarto anno di specializzazione per il diploma tecnico di cucina e dei servizi di sala e bar.
Il progetto, avviato a maggio, è stato presentato nei giorni scorsi al Mercato Coperto di Verona, nel quartiere Filippini, alla presenza della vicepresidente e del direttore di Coldiretti Verona Franca Castellani e Giuseppe Ruffini, del direttore del Centro polifunzionale “Don Calabria” Federico Patuzzo, del coordinatore didattico della scuola di ristorazione Sfp “Don Calabria” di Bovolone Gianni Corradi, della coordinatrice gestionale Silvia Festa e del presidente di Confesercenti Paolo Bissoli; c’erano anche una ventina gli studenti di varie classi della scuola “Don Calabria” che hanno partecipato per un mese tutti i sabati mattina, dalle 10 alle 13, alle lezioni che si sono svolte al Mercato Coperto di Campagna Amica.
Gli alunni, con il docente Alessandro Tannoia, hanno incontrato i produttori veronesi e ascoltato la storia dell’impresa agricola, la tipologia di produzione con le caratteristiche tecniche in riferimento alla zona geografica. Suddivisi per gruppi, i ragazzi hanno anche fatto pratica, supportando gli imprenditori agricoli nel servizio al banco dei clienti, seguito gli showcooking dei cuochi contadini e hanno simulato il servizio a tavola dei clienti del mercato che si sono fermati a pranzo. In chiusura di ogni mattinata, è stato fatto il punto dell’esperienza vissuta.
«L’esperienza è stata positiva sia per gli alunni che per gli imprenditori agricoli», commenta Franca Castellani. «Attraverso gli incontri al Mercato Coperto», aggiunge, «i ragazzi hanno conosciuto le eccellenze delle produzioni agricole veronesi illustrate direttamente da chi le produce e sono venuti a contatto con i consumatori che frequentano i nostri mercati a km zero. Dall’altra parte, i produttori, si sono confrontati con le nuove generazioni, futuri clienti, che entrano nel mondo del lavoro della ristorazione».
«Uno scambio proficuo che ripeteremo l’anno prossimo al Mercato Coperto», sottolinea Giuseppe Ruffini, «che è diventato un punto di riferimento in cui organizzare iniziative di valorizzazione delle produzioni veronesi e della sana alimentazione oltre che un luogo di socializzazione e incontro con e per la collettività. Qui, infatti, si organizzano momenti di conoscenza del cibo preparato con prodotti locali e di stagione, di educazione alimentare e promozione del territorio».
La scuola di ristorazione Sfp “Don Calabria” accoglie nella sede di Bovolone circa 150 allievi. La qualifica professionale triennale è “Operatore della Ristorazione” ed è riconosciuta a livello europeo; vi è la possibilità di accedere a un quarto anno di specializzazione per il diploma tecnico di cucina e dei servizi di sala e bar. Durante il percorso scolastico sono previsti stage in azienda, alternanza scuola lavoro, apprendistati. Dopo il conseguimento del diploma del quarto anno, è possibile per gli studenti proseguire gli studi in istituti tecnici e professionali.
«La filosofia del progetto», spiega Gianni Corradi, «è quella di aggiungere nuove esperienze ai ragazzi per la loro professionalità. Anche se già dal terzo anno gli alunni frequentano stage, con questo progetto possono migliorare le professionalità e conoscenze del territorio per entrare nel mondo del lavoro».
Federico Patuzzo nell’evidenziare che i centri professionali dal prossimo anno avranno meno classi perché calano le iscrizioni sia nei Centri che rilasciano una qualifica professionale che un diploma propone «di costituire un tavolo tra i vari attori coinvolti, centri professionali, datori di lavoro e organizzazioni di categoria, per trovare una possibile soluzione».
«Gli iscritti a Confesercenti sono “affamati” di personale», afferma Paolo Bissoli, «Ci sono poche persone che vogliono lavorare nel settore della ristorazione perché generalmente si lavora mentre gli altri fanno festa ma la professione riserva grandi soddisfazioni. Quest’anno, solo nella parte veronese del Lago di Garda, sono attesi 14 milioni di turisti a fronte di una mancanza di circa 2mila lavoratori stagionali».