Il Legnago Salus a Belluno per tornare finalmente alla vittoria

E’ dal 18 settembre che il Legnago Salus non fa sua la posta piena. Quel giorno, al “Mario Sandrini”, i biancazzurro conquistavano i tre punti grazie alla rete, in pieno recupero, di Luca Zanetti, ragazzo cresciuto nella “cantera” legnaghese. Da lì in avanti, solo pareggi e sconfitte, con spesso il rammarico di aver portato a casa molto meno di quanto meritato, se non altro per numero di azioni potenzialmente pericolose create e gol clamorosamente sbagliati.
Perché le qualità, in riva al Bussè, ci sono. Lo si è visto anche mercoledì in Coppa Italia al “Ballarin” di Chioggia, dove il Legnago è uscito sconfitto, ma tutt’altro che umiliato, dalla sfida contro l’Union Clodiense, favoritissima per la vittoria finale in campionato e, non a caso, alla testa del girone C.
Vetta dalla quale il Legnago, di contro, è distantissimo, trovandosi in piena zona play-out, a quota 10 punti proprio come i prossimi avversari, il Dolomiti Bellunesi, compagine nata dalla fusione tra Belluno, Union Feltre e Union San Giorgio Sedico. La compagine dolomitica ha iniziato la stagione con due sconfitte, alternando poi risultati variegati ma, complessivamente, migliori di quelli del Legnago.
Come nelle ultime due giornate, col successo casalingo contro l’Este, e poi la vittoria esterna in quel di Montecchio Maggiore.
A trascinare il Dolomiti è Simone Corbanese, capitano e centravanti che, seppur non più giovanissimo, il suo lo fa ancora, come dimostrano le 4 reti in 9 partite, mai giocate per intero, messe e segno finora. Parliamo di un attaccante da oltre 200 gol in carriera, di cui una decina tra i professionisti, e che da quando è tornato in Serie D è andato in doppia cifra in dieci stagioni su undici.
Per arginare lui e il resto della compagine allenata da Diego Zanin, mister Massimo Donati dovrà dare un’ulteriore registrata ai suoi, che erano la difesa meno battuta della Serie D nelle primissime giornate, salvo poi prendere gol praticamente sempre.
Da capire, in tal senso, se il tecnico biancazzurro tornerà alla difesa a tre, o se manterrà l’assetto a quattro visto nelle ultime uscite. Magari riportando Noce nel suo ruolo naturale di terzino destro, con Mazzali a sinistra e coppia centrale composta da Sbampato e da Gasparetto, oppure da un giovane tra Casarotti, Musumeci o Ruggeri.
A questo punto, però, dovrebbe giocoforza essere inserito un 2004/2005 in mediana, e potrebbe toccare nuovamente al capitano della Juniores, Martino Travaglini, che a Chioggia ha giocato da terzino destro. Fosse confermato in quel ruolo, ecco che il trio di mediana sarebbe quello “over” composto da Bernardini, Van Ransbeeck e Baradji, con Zanetti trequartista.
A meno che non si riveda il 4-4-2 di mercoledì, che potrebbe togliere a Bernardini la maglia da titolare.
La coppia d’attacco, invece, sarà giocoforza quella formata da Sambou e da capitan Rocco, peraltro quella dimostratasi finora come la più affidabile.