Agostino Bononi ha raccontato agli studenti del liceo “G. Cotta” di Legnago l’orrore dei lager
Ricordare affinché le nuove generazioni non dimentichino e facciano sì che la storia non si ripeta. Sabato 4 febbraio il liceo “G. Cotta” di Legnago ha ospitato Agostino Bononi per dargli modo di raccontare agli studenti – avendo vissuto questa esperienza sulla propria pelle – l’orrore dei lager.
Il 96enne, che dal 27 dicembre 2010 è Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana, ha rievocato i giorni trascorsi all’interno di un campo di concentramento servendosi del libro “Una luce nel buio. Memorie della deportazione e prigionia in Polonia e Germania 1943-1945”, completato nel 2011, nel quale ha messo nero su bianco la propria vicenda; l’autore narra la sua vita nei terribili anni del secondo conflitto mondiale, durante il quale fu deportato prima in Germania e poi in Polonia.
«L’ho iniziato sessant’anni fa, poi l’ho lasciato perdere e ripreso in mano più volte, fino al 2011, quando mi sono deciso a concluderlo. Ho cercato qualcuno che mi aiutasse nella redazione e nella stesura del testo e ho trovato la collaborazione preziosa ed importantissima di Cristina Cavriani e Sara Berveglieri della CreArte snc di Fiesso, che ringrazio di cuore», spiega Bononi, che venne rastrellato a Fiesso il 14 marzo 1943, all’età di 17 anni, anche a causa della fede socialista e matteottiana della famiglia.
Bononi farà ritorno a casa solo il 6 settembre 1945, dopo essere passato per il campo di concentramento di Stutthof e aver lavorato duramente per nove lunghi mesi al servizio di un ufficiale nazista a Radzyn Chelminski, in Polonia, assieme ad altri cinque compaesani.
Nel volume si susseguono il racconto del viaggio, dei pericoli scampati, dei bombardamenti e delle drammatiche traversie per rientrare in Italia, iniziate nel gennaio del 1945 con l’avanzata dell’esercito sovietico e conclusesi dopo una lunghissima marcia a piedi per più di mille chilometri.