Carenza di manodopera nel settore agricolo, tavolo di concertazione tra la Prefettura e le associazioni di categoria
Il prefetto di Verona Donato Cafagna ha coordinato, con l’intervento dell’Ispettorato del Lavoro, della Questura e dello Sportello unico immigrazione, il tavolo di concertazione con le associazioni di categoria del settore agricolo, nell’ambito del protocollo d’intesa definito in sede nazionale tra il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e le organizzazioni rappresentative dei datori di lavoro.
Nel corso dell’incontro le associazioni (Cia, Coldiretti, Confagricoltura, Copagri, Lega cooperative e Confcooperative) hanno quantificato l’esigenza di manodopera non comunitaria per le lavorazioni di carattere stagionale nelle campagne della provincia di Verona, in circa 3mila unità, solo per i propri associati, con un incremento significativo rispetto allo scorso anno, derivante, secondo le analisi fatte, dalla minore disponibilità di personale proveniente dai Paesi dell’area comunitaria.
In attesa dell’assegnazione delle quote da parte del ministero del Lavoro e della formalizzazione delle istanze attraverso il cosiddetto “click day”, fissato quest’anno per lunedì 27 marzo, è stato definito un programma di collaborazione tra lo Sportello unico e le associazioni, finalizzato a semplificare e accelerare le procedure di rilascio dei nulla osta, in modo da consentire ai lavoratori stranieri di entrare regolarmente in Italia e poter prestare la loro opera, senza ulteriori ritardi.
Le associazioni di categoria si sono impegnate, sotto questo aspetto, a garantire un prezioso ruolo di supporto degli uffici, in difficoltà per carenza di organico, e di raccordo con i datori di lavoro, in modo che efficienza e tempestività procedano di pari passo con la regolarità dei rapporti di lavoro che si andranno ad instaurare.
Il prefetto, presentando l’iniziativa, ha sottolineato che le procedure definite in materia di flussi regolari rappresentano un contributo determinante per lo sviluppo e la legalità del settore. Infatti, oltre a consentire agli agricoltori di poter contare tempestivamente su una manodopera regolare, riducono fortemente gli spazi per fenomeni come il caporalato e la concorrenza sleale tra i datori di lavoro e garantiscono nel contempo, ai lavoratori stranieri, retribuzioni giuste e una sistemazione alloggiativa dignitosa.