Cerea, la minoranza chiede alla Giunta maggori informazioni sugli impianti agrivoltaici e fotovoltaici

«Apprendiamo solo da recenti articoli di stampa che è stato presentato un progetto al ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica per la realizzazione, tra i comuni di Cerea e Casaleone, di un parco agrivoltaico di 42.600 moduli fotovoltaici in grado di produrre 22,50 megawatt di potenza elettrica unitamente alle opere civili ed elettromeccaniche di connessione alla rete di trasmissione nazionale con 5 km di elettrodotto interrato da 30 chilowatt».
A renderlo noto, nel corso di una conferenza stampa svoltasi nella mattinata di sabato, sono i consiglieri comunali di minoranza Alessia Rossignoli, Paolo Bruschetta e Paolino Bonfante; l’iniziativa aveva lo scopo di illustrare all’opinione pubblica una mozione sulla questione che verrà presentata nella seduta del Consiglio comunale in programma giovedì 30 marzo.
«Tale progetto, fatto pervenire dalla società Metka Egn Renewables Developement Italy S.r.l., è stato trasmesso per conoscenza anche al Comune di Cerea, alla Regione del Veneto e alla Provincia di Verona e rientra tra le procedure in corso di valutazione impatto ambientale da parte del ministero», affermano.
«Come consiglieri comunali», aggiungono, «abbiamo inoltre ricevuto notizie in merito alla futura realizzazione di un ulteriore parco fotovoltaico da impiantare nella zona produttiva sita lungo la Strada statale 10 in direzione Legnago».
«Nell’ottica di perseguire gli obiettivi del Pniec – il Piano nazionale integrato per l’energia e il clima – e quindi incrementando in modo significativo anche i pannelli fotovoltaici installati a terra, è facile prevedere che nei prossimi anni questi parchi vadano a coprire migliaia di ettari di suolo in tutta Italia. Nel caso specifico di questo parco fotovoltaico, Cerea andrebbe a perdere una preziosa occasione di sviluppo industriale agganciato al comune di Legnago, trattandosi di un sito d’interesse per gli operatori economici in quanto strategico dal punto di vista logistico e potenzialmente foriero di nuovi insediamenti produttivi e di occupazione; in particolare, le aziende innovative o ad alta tecnologia, anche di Cerea, perderebbero un’occasione importante per vedere favorite le proprie esigenze di crescita», sottolineano.
«Una riflessione a parte», sostengono, «merita la concentrazione calorica che verrebbe a crearsi in un’unica zona, in grado di destare preoccupazioni per le persone ivi residenti. Anche nel caso specifico del parco agrivoltaico, è utile considerare preventivamente una scala di possibili interventi che coinvolgano coperture già esistenti, terreni già impermeabilizzati, degradati o addirittura da bonificare, evitando il coinvolgimento di suolo agricolo; non dobbiamo scordare che la corsa al solare rischia di inghiottire piccoli proprietari terrieri e aziende agricole già fragili, suscettibili di cedere alle richieste di vendita dei loro lotti per lasciare spazio a impianti di dimensioni esagerate».
«Il nodo critico», chiariscono, «non è il fotovoltaico o l’agrivoltaico in sé ma l’assenza, anche nella nostra Regione, di strumenti legislativi davvero efficaci per regolamentare senza ambiguità queste grandi strutture. In linea generale, la Legge regionale n. 17 del 19 luglio 2022, ha individuato come aree con indicatori di idoneità all’installazione di impianti fotovoltaici quelle a destinazione industriale e artigianale (ivi incluse quelle dismesse), le superfici di tutte le strutture edificate, quelle interessate da discariche, miniere e cave, ma non è chiara la percentuale di aree agricole che verranno effettivamente tutelate».
«Con la nostra mozione chiederemo di fornire ampia e dettagliata illustrazione in Consiglio comunale di tutte le informazioni in possesso riguardanti la realizzazione sul territorio di Cerea dei due progetti in questione mediante introduzione di un apposito punto all’ordine del giorno della seduta che si terrà entro la fine del prossimo mese di aprile», spiegano.
«Il tema dovrà essere oggetto di discussione – anche promuovendo incontri pubblici per informare i cittadini – sotto il punto di vista ambientale, economico e normativo, mantenendo fermo l’impegno a contrastare i progetti che arrecano danni alle esigenze di sviluppo economico e di sicurezza e tutela ambientale del territorio del nostro comune. Occorre impegnarsi per una progettazione attenta, in particolare degli insediamenti degli impianti fotovoltaici, perseguendo un effettivo miglioramento ecosistemico e attuando un intelligente bilanciamento di tutti gli interessi presenti sul nostro territorio», concludono Rossignoli, Bruschetta e Bonfante.