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Il Pd prende un granchio sull’Ipab

Botta e risposta, nei giorni scorsi, tra i vertici del Partito democratico cittadino e quelli della Casa di Riposo. Al centro del contendere, una spesa di circa 24mila euro per sistemare gli uffici dell’area amministrativa e lo spazio bar, da poco riaperto, dopo alcuni anni.

Secondo il Pd legnaghese, quei soldi sono sostanzialmente serviti per rifare gli uffici al presidente e alla direttrice dell’Ipab di corso della Vittoria.

«Una ditta ha ottenuto l’affidamento diretto di servizi e forniture per migliorare “l’efficienza dell’attività lavorativa” della dirigenza della Casa di Risposo, senza mai nominare l’interesse delle persone da assistere e il loro benessere, che rappresenta lo scopo ultimo delle Ipab. Sarebbero quindi questi gli “alti standard del servizio offerto” che Maurizio De Lorenzi ha dichiarato di perseguire al momento della sua nomina, da parte del sindaco Graziano Lorenzetti, alla guida dell’istituto? Ritenere prioritario acquistare un arredo bello e moderno per gli uffici del presidente stesso?», questo lo j’accuse del circolo guidato dalla consigliere comunale Luigina Zappon.

Pronta e puntuale la replica dei vertici dell’istituto per anziani: «Dispiace – ha dichiarato il presidente De Lorenzi – che il primo atto di campagna elettorale della nuova segretaria del Pd sia quello di attaccare una realtà, come quella della Casa di Riposo di Legnago, funzionante e che mette al centro del proprio agire quotidiano il benessere dei propri ospiti, non certo le beghe politico-amministrative della città. Fatta questa premessa sul “metodo”, vorrei ora concentrarmi sul merito dell’attacco politico che ha colpito questo ente e la mia persona. Veniamo accusati di non avere a cuore “l’interesse delle persone da assistere e il loro benessere”, ed è un’accusa che con forza rispedisco al mittente».

De Lorenzi ha poi aggiunto: «Come evidenziato anche nella relazione sul primo anno di mandato, che tutti i consiglieri di minoranza hanno ricevuto, gli investimenti per l’assistenza e il benessere dei nostri ospiti ci sono stati eccome. Cito, a mero titolo di esempio, l’acquisto del macchinario denominato “MOTOmed”, strumento che permette allo staff del nostro ente di implementare le possibilità nell’ambito della riabilitazione motoria degli ospiti, utilizzato sia in ambito ortopedico, sia in ambito neurologico, e va dare un aiuto a quelle persone che non riescono a fare attivamente dei movimenti. O, ancora, l’acquisto di un nuovo defibrillatore, il potenziamento del reparto 3B nella fascia pomeridiana, l’investimento in “pannolini confortevoli” e in attrezzature per l’area fisioterapica. Insomma, l’attenzione innanzitutto verso i nostri ospiti c’è eccome, e dispiace che loro e le loro famiglie, oltre che il servizio da noi messo a disposizione, divengano oggetto di propaganda elettorale, e anche mal fatta. Altrimenti, prima di accusare chissà chi di aver ridotto il numero dei membri del Cda, si sarebbe appurato come si sia trattato dell’adeguamento a una normativa regionale, non certo una decisione presa a Palazzo de’ Stefani o in corso della Vittoria. E comunque, abbiamo moltissime richieste di familiari per portare i loro cari in questa struttura. Evidentemente, i feedback che arrivano da chi è già nostro ospite non sono così negativi, e il servizio offerto risponde alle aspettative di chi deve scegliere a chi far accudire i propri anziani. Se qui stessero tutti così male come vorrebbe far trasparire il Pd, di certo queste richieste non le avremmo».

Molto circostanziata anche la replica della direttrice dell’ente, Silvia Pastore: «Nella determina citata nel comunicato stampa del Pd, come asserito nel comunicato stesso, si parla di “apportare un ammodernamento dell’area amministrativa e della zona bar, affinché migliori l’efficienza dell’attività lavorativa, nonché l’immagine dell’ente”. Che è cosa ben diversa dall’aver “speso 24.278 euro per arredare la propria area amministrativa, ufficio del presidente e della direttrice, e la zona bar”, come indicato nel suddetto comunicato. I lavori, infatti, hanno riguardato innanzitutto una riorganizzazione logistica dell’area, dovendo creare un apposito ufficio da mettere a disposizione alla nuova figura professionale recentemente contrattualizzata. Nel momento in cui si sono studiati gli spazi e come renderli più efficienti, è inoltre emersa la necessità di creare un “front office”, per rendere più agevole e intuitivo l’accesso alla Segreteria e al Protocollo. Inoltre, la nuova disposizione degli uffici, e gli interventi operati, consentiranno di non interrompere le attività, o comunque ridurle, nel caso si verificasse – e ovviamente auspichiamo non accada mai più – un altro evento di natura pandemica simile a quello vissuto in questi anni. L’ammodernamento del mobilio, dunque, è stato solamente una porzione dell’investimento, ed è stato reso necessario dal fatto che, con l’aumentare del personale e degli uffici, servivano anche nuove scrivanie, poltrone e mobili. Questo, anche al fine di mettere i nostri dipendenti in condizioni lavorative migliori, dato che diversi studi spiegano come un miglior environment lavorativo favorisca la produttività. Infine, nel momento in cui si è deliberata la riapertura del bar interno alla nostra struttura, cosa richiesta e attesa da molti dei nostri ospiti, era impossibile non operare un minimo di interventi per mettere i nuovi gestori nelle miglior condizioni lavorative possibili».

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