Legnago Salus, è tempo di derby; arriva la Virtus Verona capolista

Altra sfida importantissima, domenica, per il Legnago Salus, dopo la trasferta di Padova della settimana scorsa, dove i biancazzurri sono usciti immeritatamente sconfitti dallo stadio “Euganeo”, dopo una prestazione di sostanza, contro una avversario costruito per stare nelle prime posizioni.
E, a proposito di classifica, la gara di dopodomani non è importante solo per una questione campanilistica, ma anche per il fatto che in riva al Bussè sta per sbarcare la prima della classe del girone A del campionato di Serie C.
Stiamo ovviamente parlando dei “cugini” della Virtus Verona, soli in vetta dopo due giornate, grazie ad altrettante vittorie. Quello contro la squadra del presidente-allenatore Gigi Fresco è un confronto molto sentito, soprattutto per i tanti incroci nell’ultimo decennio, tra Serie D e Lega Pro.
Inoltre, dopo la scomparsa del Chievo, e in attesa che la Clivense proceda nel suo annunciato percorso verso il professionismo, le due compagini si giocano la simbolica medaglia di “seconda squadra di Verona” dopo l’Hellas. Anche se, in verità, sarebbe più giusto parlare di “squadra veronese”, vista la posizione geografica dei legnaghesi.
Curiosamente, poi, entrambe le squadre sono state fondate nel 1921 ma, volendo metterla sul politico, si potrebbero collocare agli antipodi. I rossoblù di Borgo Venezia, infatti, hanno una tifoseria storicamente collocata ideologicamente molto a sinistra. I biancazzurri, dal canto loro, sono stati fondati da Valerio Valery, primo capitano della compagine sorta come US Legnaghese, e successivamente leader delle locali Brigate Nere.
C’è poi il capitolo “ex”: faranno il loro ritorno al “Sandrini”, infatti, due protagonisti in campo, e uno dietro la scrivania. Nel primo caso parliamo di Marco Ruggero e, soprattutto di Juanito Gomez, all’ombra del Torrione rispettivamente nella prima e nella seconda stagione in C del Legnago Salus.
Ma, alla fine, conta sempre e soprattutto il campo, con i padroni di casa desiderosi di riscattare l’immeritato ko patavino, e la Virtus proiettata a consolidare il proprio vantaggio in classifica su tutte le altre, “cugini” compresi.
Mister Donati, dopo aver mandato in campo a Padova la stessa formazione che aveva superato per 4-0 l’Arzignano Valchiampo al debutto, potrebbe stavolta cambiare qualcosa.
Non nel modulo, avendo dichiarato di voler continuare sul progetto pensato durante l’estate, ossia il 3-4-1-2, e ipotizzando cambiamenti solo in corsa, come settimana scorsa con il momentaneo ritorno al 4-2-3-1 che tante soddisfazioni ha dato nella scorsa annata. Ma negli interpreti magari sì, specie tra centrocampo e attacco.
Il terzetto difensivo, infatti, dovrebbe essere sempre quello composto da Pelagatti, Martic e Noce, a protezione del portiere Fortin.
Sugli esterni, dovrebbe toccare ancora una volta a Muteba a destra e Mezzali a sinistra, insidiati rispettivamente da Hadaji e Ruggeri.
In mezzo, c’è stato il pieno recupero di Moussa Baradji, entrato in corsa a Padova, e che potrebbe ora tornare titolare. In caso, a fargli posto è più probabile sia Casarotti che Viero, nonostante la grande fiducia riposta dal tecnico nel giovane “canterano”.
Sulla trequarti, l’impatto di Giani a Padova, partendo dalla panchina, è stato importante, ma Donati si priva sempre difficilmente di Van Ransbeeck, e quindi vediamo ancora favorito il belga come probabile titolare.
Davanti, infine, pressoché intoccabile capitan Rocco, rimane da stabilire il partner sul fronte offensivo. Nelle prime due partite è toccato a Svidercoschi, ma stavolta potrebbe partire finalmente dall’inizio Jerry Mbakogu, che come Buric scalpita per essere in campo già dal fischio d’inizio. Più distaccati Sambou e il neo acquisto Kevin Tabué, comunque lanciato subito nella mischia in quel di Padova.