Arte & Cultura

Un “libro bianco” sulle donne che hanno fatto grande Verona

Un “libro bianco” sulle donne che hanno fatto grande la Verona dei giorni nostri, 80 storie di imprenditoria, cultura, arte e scienza che raccontano due secoli di storia scaligera. “Donne visibili”, che ricordiamo, e anche “donne in controluce” che, nei tempi passati e oggigiorno, sfuggono all’evidenza e contribuiscono con il silente e fattivo impegno al miglioramento della nostra società, iniziando all’interno delle famiglie.

Il Comitato per l’Imprenditorialità femminile della Camera di Commercio di Verona ha redatto un tributo di gratitudine nei confronti delle protagoniste della vita sociale, economica ed artistica scaligera per ogni fatica spesa e per le vie tracciate in vari ambiti: donne nell’industria, donne nell’agricoltura, donne nel commercio, donne artiste e artigiane, donne scienziate e insegnanti, donne impegnate politicamente, donne scrittrici, poetesse, giornaliste, donne musiciste e cantanti liriche, donne promotrici di associazioni femminili e benefattrici.

Il libro “Donne visibili e donne in controluce”, che è stato presentato bella sede della Camera di Commercio di Verona, esamina il ruolo delle donne nell’economia, dall’800 al secolo scorso. A fare gli onori di casa, dopo i saluti del componente di Giunta, Nicola Baldo, è stata Roberta Girelli, presidente del Comitato per l’Imprenditorialità femminile dell’ente.

«I due secoli analizzati», spiega Girelli, «sono stati di particolare evoluzione; ricordiamo che all’inizio dell’Ottocento l’Italia non era unita, ci sono state guerre, la rivoluzione industriale e quella tecnologica. Tutto ciò lo diamo per scontato ma, all’epoca, alle donne non erano ancora assicurati né il diritto allo studio e né i diritti di voto. Il comitato ha voluto mettere in evidenza questi aspetti e scrivere il libro bianco dell’imprenditoria femminile grazie all’importante contributo di un Comitato scientifico appositamente costituito. Con questo libro vogliamo dare un tributo di ringraziamento a quelle donne che hanno segnato l’economia e la nostra vita di tutti giorni».

«Si è voluto dare un quadro a tutto tondo di quello che è stato il mondo femminile nell’imprenditoria con uno sguardo interdisciplinare: abbiamo lavorato con in tanti e in tante e con competenze diverse proprio per dare uno spaccato della vita della Verona di quel tempo attraverso i profili femminili», racconta Maria Luisa Ferrari che, oltre ad essere una docente dell’Università di Verona, è una delle due curatrici del volume.

Daniela Brunelli, l’altra curatrice del libro, coordinatrice del sistema bibliotecario dell’ateneo di Verona, ricorda qualche figura tra gli 80 ritratti tracciati. «Abbiamo inteso in senso molto lato», sottolinea, «il concetto di imprenditorialità. Ci sono donne musiciste, donne artiste, donne letterate. Nomi da ricordare ce ne sono tanti: Tina, che vendeva i carciofi in piazza delle Erbe ma anche, tra le artiste Elena Schiavi e Lagala, tra le giornaliste scrittrice poetessa Paola Azzolini, la donna che ci ha ispirate nella sistematizzazione delle tematiche. Non dimentichiamo le musiciste, dalla notissima Callas a Maria Gai, che fu la prima a calcare il palco areniano. Le scienziate sono straordinarie, da Mafalda Pavia, una pediatra che molti ancora ricordano, a Maria Fioroni di Legnago».

L’incontro è stato moderato da Andrea Kerbaker, docente dell’Universita Cattolica del Sacro Cuore di Milano, che ha dialogato con le curatrici, Girelli e Giorgio Gosetti, docente dell’Università di Verona.

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