Un viaggio nella storia scaligera, dai Magazzini Generali al Consorzio Zai
Dai Magazzini Generali al Consorzio Zai lo sviluppo dell’area scaligera è stato ed è constante, con un futuro brillante per gli scambi commerciali con l’apertura del traforo del Brennero. Mercoledì 25 ottobre l’Ordine degli Ingegneri di Verona, nel ripercorrere la storia di questa ascesa con uno sguardo volto al domani, ha organizzato all’interno della propria sede il convegno dal titolo “Quadrante Europa polo nevralgico dello sviluppo della città di Verona: il passato, il presente ed il futuro”. Si tratta del terzo appuntamento della Rassegna “Open 100”, giunta alla decima edizione, sviluppata in dieci appuntamenti per un dialogo aperto tra ingegneri, addetti ai lavori e cittadini sul futuro di Verona.
Contestualmente, all’Archivio di Stato di Verona, l’Ordine degli Ingegneri ha dato vita ad una mostra con fotografie e documenti d’epoca e inediti che raccontano 50 anni di storia dei Magazzini Generali. Un centinaio di immagini per illustrare i passaggi dalla costruzione, avvenuta nel 1923, alla distruzione durante la Seconda guerra mondiale, nel 1945, fino alla ricostruzione. La Mostra sarà visitabile per un mese durante gli orari di apertura dell’Archivio di Stato.
«Il convegno intendeva raccontare la storia di sviluppo costante, partendo dalla nascita dei primi Magazzini Generali, che avrebbero dovuto essere solo un mezzo per consolidare la vocazione ortofrutticola del territorio, poi trasformati in mezzo per l’industrializzazione, lo sviluppo manifatturiero, la riconversione verso il terziario avanzato e verso l’intermodalità “continentale”. Oltre a questa parte storica è importante parlare anche dei piani di sviluppo che vedranno il coinvolgimento del Quadrante Europa nei prossimi anni», spiega Paolo Soardo dell’Ordine degli Ingegneri di Verona
La sede dell’Ordine degli Ingegneri di Verona si trova in uno dei corpi di fabbrica degli ex Magazzini Generali di Verona. Essi furono progettati dall’ingegner Pio Beccherle e realizzati nella zona sud della città e inaugurati nell’anno 1930. I Magazzini Generali consentirono di raggruppare in un unico polo logistico tutta la produzione ortofrutticola, per poterla distribuire ed esportare più efficientemente in tutta Italia e nei paesi del nord Europa. Dopo la Seconda guerra mondiale, nel 1948, nasce il Consorzio Zai, che si preoccupa di favorire l’espansione dell’economia veronese; nel corso dei decenni a seguire prende forma la prima zona industriale, denominata “Zai Storica”, a cui fa poi seguito la zona industriale “Zai Due” nella zona della Bassona e, sul finire degli anni ’70, l’area del Quadrante Europa.
«I piani regolatori del 1930 ipotizzavano già la zona industriale che verrà trasformata in zona agricolo-industriale, proprio perché Verona è sempre stata ed è un centro di esportazione di frutta e verdura», ricorda Michele De Mori, consigliere dell’Ordine degli Architetti della Provincia di Verona.
«Il Quadrante Europa e la realizzazione della struttura intermodale dagli anni ’70 agli anni 2000» sottolinea il vicedirettore di Consorzio Zai, Gianni Oltramari. Il Consorzio Zai ha da poco celebrato i 75 anni di vita presentando i risultati ottenuti, soprattutto lo sviluppo del comparto logistico ed industriale che permette ogni giorno di dare lavoro a 13mila lavoratori e che ha favorito l’insediamento di 130 aziende nell’area dell’Interporto Quadrante Europa di Verona. Il Consorzio Zai, grazie ad una grande progettualità, ha realizzato un nodo logistico ed intermodale di rilevanza europea. Lo sviluppo di questa pianificazione urbanistica e territoriale sempre più ambiziosa ha fatto diventare l’Interporto Quadrante Europa di Verona il naturale sbocco del traffico merci provenienti dal nord Europa, creando di fatto un asse di interscambio con il Brennero grazie all’intermodalità che, se adottata in maniera concreta, diventa il mezzo per diminuire significativamente l’inquinamento ambientale e i costi socio-economici. L’Interporto Quadrante Europa di Verona è quindi un vero e proprio motore di crescita per l’intera provincia, che ha saputo operare con lungimiranza affermandosi quale nodo strategico della logistica non solo per il Veneto ma per l’intero Paese.
Martin Ausserdorfer, direttore Osservatorio Galleria di Base del Brennero di BBT SE, società per azioni europea finalizzata alla realizzazione della galleria ferroviaria tra Italia e Austria. L’opera è progettata e realizzata su incarico delle Repubbliche italiana e austriaca oltre che dell’Unione Europea. Nel suo intervento “Al centro degli scambi: il ruolo logistico di Verona tra attualità e futuro”, Ausserdorfer evidenzia: «Con l’apertura del traforo del Brennero, Verona deve prepararsi a un futuro brillante», afferma Martin Ausserdorfer, direttore Osservatorio Galleria di Base del Brennero di Bbt Se, società per azioni europea finalizzata alla realizzazione della galleria ferroviaria tra Italia e Austria. «Ci sono forti investimenti di Rete Ferroviaria Italiana sulle tratte d’accesso, quindi, sul quadruplicamento della linea tra Fortezza in direzione Verona», aggiunge, «Ciò significa che dal 2032 da Verona transiteranno molti più treni che saranno lunghi e pesanti. Ecco che la città deve essere pronta per gestire questo flusso in modo integrato e allineata alle strategie comuni. Verona ha una posizione strategica e, dopo le Alpi, rappresenta per import ed export una porta verso il Nord e il Sud. Ma di fronte a questa opportunità, la città deve essere in grado di gestire il cambiamento».