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Legnago Salus, dov’è la vittoria? Con la Pro Vercelli niente alibi

Avversario di assoluto prestigio, almeno per quanto riguarda il blasone, in questo turno di campionato, per il Legnago Salus. Al “Mario Sandrini”, sabato pomeriggio (fischio d’inizio alle 16.15) arriveranno infatti le “bianche casacche” della Pro Vercelli, società che può contare nel proprio palmarès ben sette Scudetti, sebbene l’ultimo risalga ad oltre un secolo fa (stagione 1921-’22).

I piemontesi, nei loro 120 anni di attività calcistica, hanno potuto schierare giocatori del calibro di Virginio Rosetta, il cui passaggio alla Juventus diede di fatto il “la” all’avvento del professionismo nel calcio italiano. O Silvio Piola, uno dei più grandi centravanti nella storia dell’italico pallone. E, ancora, Pietro Ferraris, ala sinistra titolare per quasi tutta l’epopea del “Grande Torino”, lasciato proprio all’alba della stagione maledetta, che vide quello squadrone spazzato via dall’incidente di Superga. Senza dimenticare l’arcigno mediano Guido Ara, che i sette scudetti vercellesi li ha vinti tutti (l’ultimo, da allenatore), passato alla storia per aver coniato la tanto celebre quanto famigerata frase “Il calcio non è uno sport per signorine”.

Ma in campo non ci vanno la storia e il blasone di una squadra, e quindi il Legnago Salus non può esserne intimorito. Anche perché non può permetterselo.

I biancazzurri, infatti, vengono da una striscia di tre sconfitte consecutive, in un contesto di quattro ko nelle ultime cinque gare disputate, collezionando solo tre dei quindici punti disponibili. Cadute arrivate, oltretutto, quasi sempre contro avversarie più o meno dirette, se si esclude la Triestina, che è una tra le candidate al salto in Serie B.

E’ decisamente arrivato il momento di invertire la rotta, anche per non farsi risucchiare in quella “zona calda” che, finora, i ragazzi di mister Massimo Donati erano stati bravi ad evitare, arrivando al ciclo negativo come la migliore tra le nove neopromosse di tutta la Serie C.

Insomma, con la Pro Vercelli bisogna fare risultato, possibilmente pieno. E senza pensare troppo a come ci si è cacciati nella spirale negative dell’ultimo mese, sebbene sia innegabile che, tra infortuni e arbitraggi rivedibili, i biancazzurri siano abbastanza in credito con la sorte.

Che, peraltro, a livello di situazione fisica, continua a non avere esattamente un occhio di riguardo per i legnaghesi, visto che a Crema sono usciti acciaccati dal campo Svidercoschi e Zanandrea. Entrambi figurano nella lista dei convocati, anche se pare difficili vederli in campo.

Dalle indicazioni arrivate dalla rifinitura di stamattina, pare che almeno il difensore possa farcela e, avendo Martic e Pelagatti in infermeria, e Noce squalificato per il rosso rimediato proprio contro la Pergolettese, nell’azione che ha portato al rigore del definitivo 3-2 per i lombardi, sarebbe essenziale.

Se l’emergenza nel reparto arretrato è quasi atavica ormai, ora anche quella sul fronte offensivo si fa preoccupante, dato che né Buric né Mbakogu saranno a disposizione.

In virtù di questa situazione, per quanto concerne la difesa Donati ha davanti a sé tre possibilità: rischiare dal primo minuto Sbampato, rientrato da poco e che, finora, non ha giocato un solo minuto; arretrare al centro della difesa Casarotti; passare a una linea a quattro.

Per quanto visto finora, probabile che la soluzione sia la seconda, con il ventenne “canterano” a fare il “vice Martic” come quest’estate, prima di essere riportato nel ruolo naturale di centrocampista per i problemi fisici di Baradji.

Se la scelta sarà effettivamente questa, ci sarà lui a guidare il terzetto davanti al portiere Fortin, con Motoc sul centrodestra, e uno tra Zanandrea e Ruggeri sul lato opposto.

A centrocampo, le fasce dovrebbe essere ancora una volta appannaggio di Muteba e Mazzali, con al centro Viero e Diaby.

Quindi, sulla trequarti Van Ransbeeck, a sostegno del tandem formato da Rocco e Giani, sebbene quest’ultimo si sia disimpegnato meglio da esterno offensivo o dietro due punte.

Qualora Donati decidesse di farlo giocare “da 10”, anche per osare qualcosa di più a livello offensivo, ecco che allora a fianco del capitano ci sarebbe Tabué, con Van Ransbeeck arretrato in mediano al posto di Viero.

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