Commercialisti e Guardia di Finanza uniti per prevenire e contrastare il riciclaggio

Una disciplina in continua evoluzione. Un’attività di vigilanza che non conosce sosta e che vede i professionisti veronesi in campo insieme alla Guardia di Finanza. Ha registrato il tutto esaurito l’incontro di approfondimento e confronto che l’Ordine dei Dottori commercialisti ed Esperti contabili e la Guardia di Finanza di Verona hanno organizzato martedì 13 febbraio al Comando provinciale, ubicato in viale Cristoforo Colombo. Un’occasione che i professionisti scaligeri non si sono lasciati sfuggire.
Il riciclaggio è un reato che si trasforma ed evolve continuamente e, di conseguenza, anche obblighi e normative di contrasto mutano di giorno in giorno. I commercialisti, al pari delle altre categorie professionali obbligate, quotidianamente passano al setaccio operazioni aziendali e movimentazioni fiscali, secondo le indicazioni fornite dai rispettivi Consigli Nazionali. Senza sosta è l’attività di vigilanza sull’osservanza della normativa antiriciclaggio che i professionisti svolgono sui loro clienti. E, a loro volta, gli ordini professionali sugli iscritti. A fianco dei soggetti preposti al controllo, prima fra tutti, naturalmente, la Guardia di Finanza.
«Obiettivo comune è prevenire e ridurre i reati», spiega la presidente dell’Ordine dei Dottori commercialisti ed Esperti contabili di Verona, Eleudomia Terragni. «Nel concreto, organizzazione dello studio, adeguata verifica della clientela, conservazione dei documenti e segnalazione delle operazioni sospette sono i quattro pilastri sui quali si deve fondare l’attività di vigilanza di ogni professionista», afferma, «Il Consiglio Nazionale dei Dottori commercialisti e degli Esperti contabili sta lavorando capillarmente sul territorio nazionale per informare gli iscritti e tenerli aggiornati sui cambiamenti normativi. A nostra volta, come Ordine, cerchiamo di creare occasioni di formazione come questa che siano un valore aggiunto per il lavoro di ogni professionista».
«Gli interessi da tutelare e i fenomeni da contrastare sono così delicati e complessi da imporre un necessario coordinamento tra le singole Amministrazioni e tutti gli attori coinvolti, nel quadro di un sistema di condivisa e strutturata risposta operativa al crimine finanziario», evidenzia il colonnello Italo Savarese, che ricopre l’incarico di comandante provinciale della Guardia di Finanza. «Dobbiamo tutti noi abituarci a pensare e muoverci su scala globale, cercando di anticipare le manifestazioni illecite», suggerisce, «Piena tracciabilità dei flussi finanziari e trasparenza degli assetti societari, utilizzo integrato delle informazioni disponibili nei vari settori operativi, monitoraggio “sistematico” delle operazioni a rischio, ricorso alle misure di prevenzione patrimoniali; questi sono gli strumenti che, insieme alla collaborazione tra Istituzioni e Organi investigativi, nel rispetto delle competenze di ognuno, costituiscono i requisiti imprescindibili per una moderna politica di contrasto alla criminalità economico-finanziaria. La collaborazione degli Ordini professionali è di fondamentale importanza per le Autorità preposte al controllo, in quanto la conoscenza della clientela costituisce il primo e concreto strumento in grado di intercettare elementi di anomalia dietro i quali potrebbero ragionevolmente celarsi condotte illecite». «La Guardia di Finanza mantiene alta l’attenzione in materia di riciclaggio e autoriciclaggio; lo dimostrano i risultati conseguiti negli ultimi due anni, che hanno portato al sequestro di beni per un valore di circa 16 milioni di euro e ad ingenti proposte di sequestro attualmente al vaglio dell’Autorità giudiziaria», conclude Savarese.
Tra le tematiche affrontate figurano le ispezioni e i controlli della Guardia di Finanza negli studi professionali, la profilazione del rischio cliente da parte del professionista e l’analisi degli aspetti d’interesse e gli sviluppi investigativi connessi all’approfondimento delle segnalazioni per operazioni sospette.