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Al Teatro Salieri va in scena uno spettacolo di danza per finanziare la ricerca sulla fibrosi cistica

Domani sera, a partire dalle 20.15, il Teatro Salieri ospiterà l’undicesima edizione di “Danza per la ricerca”, uno spettacolo di beneficenza organizzato dalla delegazione di Boschi Sant’Anna e Minerbe della Fondazione per la ricerca sulla Fibrosi Cistica, con la collaborazione del corpo di ballo della “Together Dance School” di Katia e Veronica Gatti e il patrocinio del Comune di Legnago.

Sul palco i volontari dell’associazione si esibiranno assieme agli attori e ai ballerini della scuola di danza, con l’obiettivo di sensibilizzare il pubblico sulla malattia genetica grave più diffusa in Europa e raccogliere fondi destinati alla ricerca. L’evento è dedicato a Emanuele “Nene” Falchetto, un volontario scomparso nel 2016 che ha dedicato parte della sua vita all’associazione.

Fabio Facciolo, che da undici anni ricopre la carica di presidente della delegazione di Boschi Sant’Anna e Minerbe (composta da 48 membri) e che è padre di Marco, un ragazzo di 17enne affetto da fibrosi cistica, racconta le difficoltà affrontate quotidianamente dai malati e dai loro familiari: «La fibrosi cistica è una malattia terribile, ancora senza cura, che si trasmette se entrambi i genitori sono portatori sani del gene CFTR mutato e che provoca il deterioramento degli organi interni, in particolare polmoni e pancreas. Grazie alla ricerca, la qualità di vita del malato è migliorata: oggi l’aspettativa di vita media è di 40 anni. Fino a qualche decina di anni fa, i bambini con fibrosi non superavano l’infanzia. Per questo è importante sia investire nella ricerca sia effettuare il test genetico, gratuito in Veneto; attualmente, in Italia, ci sono 2 milioni di portatori sani di fibrosi cistica, ovvero uno su trenta. Mio figlio Marco ogni giorno fa terapie di aerosol e fisioterapia respiratoria, prende antibiotico a giorni alterni da quando è nato, assume farmaci ogni volta che mangia per trattenere i grassi non assorbiti dal pancreas».

I malati di fibrosi cistica sono 6mila in Italia e 160mila nel mondo. Nel nostro Paese ogni due settimane nasce un bambino affetto da fibrosi cistica. Un malato di 40 anni, nella sua vita, ha trascorso 3 anni in ospedale, ogni anno assume 700 fiale di antibiotici per aerosol e 7mila pillole per bocca e dedica quotidianamente 3 ore alla fisioterapia respiratoria.

Ogni anno la delegazione di Boschi Sant’Anna e Minerbe raccoglie 40mila euro grazie allo spettacolo “Danza per la Ricerca” e alle campagne “Ciclamini” ad ottobre e “Uova di Pasqua” ad aprile, che vengono destinati a un progetto di ricerca scelto dal comitato scientifico italiano e internazionale della Fondazione. Quest’anno il progetto, della durata di tre anni, è focalizzato sull’individuazione di nuovi farmaci contro Pseudomonas aeruginosa e Staphylococcus aeurus, i due batteri resistenti agli antibiotici più diffusi nelle persone con fibrosi cistica. Ad oggi la Fondazione, che ha sede a Verona, ha finanziato 22 progetti scientifici.

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