Cronaca & Attualità

Valdegamberi: «Sistema pubblico-privato per i musei»

Creare una fondazione mista pubblico-privata, destinata alla gestione del sistema museale veronese. E’ questa la proposta del consigliere regionale veronese Stefano Valdegamberi e del presidente della commissione cultura del gruppo civico “Vale Verona” da lui fondato, Franco Silvestri: «Il sistema museale veronese dev’essere gestito con criteri manageriali e trasformato da costo a risorsa per la città. A tal fine vi è la necessita di un modello misto, che metta assieme le prerogative dell’istituzione e quelle dell’impresa culturale».

Secondo gli interessati, occorrono: «Selezione del management e rotazione sulla base di obiettivi fissati dal piano, agilità ed efficacia nel fund raising, inserire il “sistema Verona” nei network culturali internazionali, accesso ai fondi e alle risorse della programmazione, flessibilità gestionale, semplificazione dei processi amministrativi e gestionali, management per obiettivi, coinvolgimento dei privati, innovazione tecnologica e dei modelli di fruizione, sviluppo del marketing mix culturale».

Per centrare questi obiettivi, Valdegamberi e Silvestri ritengono che si debba passare necessariamente dal superamento dell’impostazione puramente pubblicistica e frammentata attuale. «Vanno seguiti come buone pratiche, in questo senso, gli esempi delle fondazioni che gestiscono i principali musei a Torino, Brescia e Bergamo».

«La gran parte dell’erogazione di risorse alla nuova organizzazione – aggiungono i due – si configura come un vero e proprio mandato di prestazione, regolato per convenzione, che assicura alla pubblica amministrazione il conseguimento di rilevanti risparmi e il raggiungimento degli obiettivi di crescita e sviluppo. Il tutto mantenendo alla collettività la proprietà dei patrimoni, assolvendo i compiti di tutela, conservazione e valorizzazione che competono all’amministrazione pubblica».

«Verona – concludono  Valdegamberi e Silvestri – è solidamente attestata nella lista delle prime sette città d’arte italiane per numero di visitatori e presenze turistiche. In questa lista, è l’unica a non avere neppure un sistema museale pubblico gestito autonomamente. Ciò nonostante, la sola aggregazione del numero dei visitatori dell’Arena e della Casa di Giulietta, prima della pandemia, superasse ampiamente un milione di presenze l’anno. Una cifra molto importante e che non tiene conto degli altri musei del circuito comunale, che pure include altre eccellenze come Castelvecchio, la Gam a Palazzo Forti, il Museo degli affreschi, Il Teatro Romano e il Museo archeologico, lo stesso Museo di Storia naturale, il Museo lapideo. Un potenziale raro, in termini numerici e di varietà, al quale andrebbero aggregati anche i musei gestiti dalla Curia. Con questa impostazione potremmo fare del sistema museale veronese un importante volano di sviluppo per la città».

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