Pronta a partire la riforma della Chiesa di Verona
Erano oltre 400 i sacerdoti presenti al ritiro del clero, svoltosi questa mattina nella parrocchia di San Domenico Savio, in Borgo Milano a Verona. Prima di elencare le circa 70 nuove nomine, il vescovo scaligero Domenico Pompili ha rimarcato la necessità di avviare un processo di riforma della chiesa veronese incentrato attorno a tre prospettive: sinodalità, missione e diaconia.
Si tratta di un cammino che ha l’obbiettivo di immaginare «una rinnovata presenza di chiesa in grado di cogliere, con genialità e acutezza, ciò che oggi siamo chiamati a mantenere e ciò che invece va fatto cadere».
Tra i nuovi incarichi, si segnalano in particolare il nuovo vicario generale della Chiesa di Verona, monsignor Osvaldo Checchini, che rimane anche parroco di Rizza. Monsignor Roberto Campostrini (ormai ex vicario generale), che il vescovo ha ringraziato per l’intelligenza la passione e l’amabilità con cui ha svolto il suo compito fin qui, è invece il nuovo parroco di Santi Angeli Custodi (zona Stadio).
La riflessione del vescovo ha preso le mosse dal brano evangelico di Marco sulla chiamata dei primi discepoli; monsignor Pompili ha precisato che “riassettare le reti”, come nel testo evangelico cui ha fatto riferimento, non vuol dire “resettare”, ma semplificare, essenzializzare e far convergere.
Questi gli obiettivi di un processo al cui coordinamento è stato chiamato monsignor Ezio Falavegna. In questa prospettiva il vescovo ha tenuto per sé il coordinamento dell’ambito della Pastorale, in attesa dell’esito di questo processo di riforma, e non ha nominato un nuovo direttore di Caritas Verona, per sostituire l’uscente monsignor Gino Zampieri, con l’intenzione di svolgere in prima persona il servizio alla carità anche per sottolinearne la vocazione trasversale a tutta la chiesa veronese.
«È necessario impegnarci ad avviare una riforma che richiede tempo, lucidità e passione, oltre che pazienza» ha precisato il vescovo nel suo discorso ai preti. «A tal proposito – ha proseguito Pompili – questo processo di riforma dovrà individuare due grandi ambiti di azione che sono l’annuncio e la testimonianza, tenuti insieme da una serie di Servizi generali che faranno da collante tra queste due dimensioni. Sono consapevole dell’importanza che questo cammino di riforma non operi uno stravolgimento troppo veloce e radicale, ma che tenga conto delle caratteristiche e della storia della nostra diocesi e, nello stesso tempo, associ tutti i soggetti implicati, in particolare quelli impegnati nel servizio dei molteplici uffici e centri».