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Coldiretti, il corso di formazione “La brava cantiniera 5.0” spiega come fondere musica e vini

Abbinare una canzone o un genere musicale a un vino veronese, e poi sviluppare una playlist per esaltare la personalità del prodotto durante una degustazione. Nuovi e originali modi per presentare il vino veronese – e il territorio di riferimento – sono emersi durante il corso di formazione dal titolo “La brava cantiniera 5.0”, organizzato da Coldiretti donne impresa Verona. La musica può diventare un accompagnamento adatto a ogni vino, come ad esempio una degustazione di Amarone a ritmo di rock o di un Custoza insieme a una canzone pop. È quanto emerso durante la lezione di Domenica Grande, giornalista radiofonica di Radio Padova e sommelier, che ha illustrato alle allieve del corso come l’arte e la degustazione possano fondersi assieme, dando così vita ad esperienze nuove per gli amanti del vino o per i turisti.

La docente ha altresì illustrato quanto la radio sia un potente strumento di comunicazione per diffondere la cultura del vino: dai programmi tematici, alle rubriche brevi, fino alla nuova frontiera dei “podcast”. Senza tralasciare l’indicazione di modalità di comunicazione sui canali digitali, come Facebook e Instagram, che sono sempre più seguiti (e utilizzati) da utenti di tutto il mondo.

«Lezioni particolari come quella della speaker radiofonica stanno conducendo le 14 giovani allieve a sviluppare una serie di conoscenze e competenze nel settore del vino da applicare all’interno delle cantine o dei consorzi in cui andranno a fare prima lo stage e poi a operare», evidenzia Chiara Recchia, responsabile di Donne impresa Coldiretti Verona. «Siamo soddisfatti», sottolinea, «di come sta procedendo il corso e l’interesse dimostrato dalle allieve. A breve inizieranno gli approfondimenti sulla parte agronomica della viticoltura, marketing internazionale del vino, commercializzazione post Covid-19, smart working e tecniche di degustazioni per preparare le corsiste a lavorare in ambito vitivinicolo».

«Del resto», prosegue Chiara Recchia, «la campagna è il luogo dove più si esprime la vocazione femminile all’accoglienza, al marketing, al benessere, ai servizi sociali e alla multifunzionalità. L’analisi del Programma di Sviluppo Rurale del Veneto evidenzia la propensione femminile alla progettualità imprenditoriale in agricoltura. Nell’arco temporale della programmazione dal 2014 al 2020, su un totale complessivo di più di 11mila istanze presentate nelle varie misure, una su quattro delle domande per investimenti strutturali è legata ad aziende con titolarità rosa, quattro su dieci attività neo insediate è donna».

L’attività formativa organizzata da Donne impresa Coldiretti Verona proseguirà con una serie di corsi sull’evoluzione delle aziende agricole in situazione di pandemia, sul turismo di prossimità ed enogastronomico, sulla conoscenza di Dante nel 700simo anniversario della sua morte, e sulla degustazione di olio e di vino. In calendario sono prese ti, inoltre, anche delle iniziative che coinvolgono le scuole.

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