Aulss 9 Scaligera, il progetto “Condividiamo”ha aiutato gli studenti alle prese con i risvolti della pandemia
Le operatrici del “Gruppo prevenzione – Distretto 3” dell’Uoc Dipendenze di Bussolengo e Legnago, coordinate dal direttore Sabrina Migliozzi, hanno ideato e sviluppato un progetto online denominato “Condividiamo”; ad animarle è stata la preoccupazione per i risvolti della pandemia, e per la ricaduta che questa ha sulla scuola e sulle relazioni dei più giovani. Il progetto, elaborato e realizzato dalla psicologa Erika Rigo e da due educatrici professionali, Giovanna Zanchi e Roberta Tarocco, ha avuto come obbiettivo quello di offrire uno spazio di ascolto, confronto e condivisione con gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado che hanno aderito; nello specifico, si tratta l’istituto “Silva Ricci”, del liceo “Giovanni Cotta” e e del Centro servizi formati Enaip per quel che concerne il comune di Legnago, e dell’istituto “Leonardo Da Vinci” per ciò che concerne quello di Cerea.
«Ci siamo rivolte in particolare alle classi prime – spiega Giovanna Zanchi – cioè a quegli studenti che forse più di altri hanno vissuto e stanno vivendo con fatica questo periodo. Hanno finito la scuola secondaria di primo grado durante il primo lockdown e iniziato un nuovo percorso in una nuova scuola conosciuta prevalentemente online, senza aver avuto modo di creare relazioni significative con i nuovi compagni di classe e i professori».
Sono ben 756 i giovani partecipanti che hanno potuto confrontarsi e condividere i loro stati d’animo ed emozioni, le risorse che utilizzano per superare le difficoltà legate alla particolare situazione e le aspettative per il prossimo futuro. Ansia, tristezza, rabbia e solitudine sono le emozioni prevalenti emerse nel corso dell’attività da remoto; la fatica di seguire le lezioni con la didattica a distanza, la paura di non tornare più alla normalità, ma anche la speranza di rivedersi con gli amici, di poter tornare a fare quello che facevano prima, con una nuova consapevolezza dell’importanza di cose date per scontate, ma anche col rischio di abituarsi troppo a un ritiro sociale che da forzato diventa adattivo e confortevole.
Allo stesso modo, è stato proposto uno spazio di confronto e condivisione anche per i docenti. Dal primo incontro online, a cui hanno partecipato otto docenti di tre istituti, è emerso come questa condizione crei un senso di incertezza, come “essere in anticamera in attesa che si apra la porta della vita normale”. Il sentimento prevalente, dal punto di vista dei docenti, è di disagio per la difficoltà di insegnare in didattica a distanza che non permette di avere un riscontro immediato dalle facce degli studenti, una connessione continua senza in realtà essere veramente uniti.