“Ero vestita come te”, un reading letterario contro la violenza di genere

Sensibilizzare, far riflettere, educare. Sono queste le parole d’ordine fondamentali per cercare di aprire una breccia in quel muro metaforico ma al tempo stesso, purtroppo, così reale rappresentato dalla cultura di stampo sessista, maschilista e patriarcale che è alla base della tragedia della violenza di genere.
Tra le molteplici forme espressive in grado, si spera, di farsi largo nella mente e nel cuore delle persone, facendo loro comprendere quale aberrazione sia la sopraffazione fisica e psicologica ai danni delle donne, c’è sicuramente il racconto. Una bellissima dimostrazione di ciò è stato l’evento “Ero vestita come te”, un reading letterario (con accompagnamento musicale) andato in scena giovedì 25 novembre al Teatro Sociale di Villa Bartolomea. L’iniziativa, che ha visto il coinvolgimento del Comune e del Centro antiviolenza “Legnago donna”, ha avuto come protagoniste le “VerbaManent”, il gruppo musicale “Duende” e i membri dell’associazione culturale “Kormetea Artis”.
«“Ero vestita come te” è la risposta che ogni donna dovrebbe dare a chi le chiede come era vestita quando va a denunciare uno stupro. Durante la serata sono state proposte delle storie di donne che hanno subito varie forme di violenza come quella fisica, il catcalling o lo stalking. In ogni racconto si metteva in risalto che l’abbigliamento non era tale da poter provocare nulla. La violenza, dunque, è una scelta deliberata di chi decide di metterla in atto», spiegano le componenti delle “VerbaManent”, Monica Giovanna Binotto e Gianna Coltro.
A rendere speciale la serata ha contribuito la presenza di alcuni rappresentanti del movimento “Uomini con le scarpe rosse”. «Li abbiamo contattati perché, in questo momento, sentiamo fortemente il bisogno di avere al nostro fianco degli uomini che si rendono conto che esiste il problema, e che vogliono dire agli altri uomini di fermarsi, di cambiare. È stato veramente molto bello vederli in teatro», spiegano le “VerbaManent”.