Salute

Bovolone, il sindaco Pozzani consegna la richiesta di riapertura del Punto di primo intervento all’assessore regionale Lanzarin

«Siamo qui per portare la voce dei cittadini direttamente in Regione. Il nostro territorio ha bisogno di un sistema sanitario e di un Punto di primo intervento». È un messaggio perentorio quello che, nella giornata di ieri, è stato lanciato da una delegazione di amministratori della Pianura veronese all’indirizzo della Giunta della Regione del Veneto. Il sindaco di Bovolone Orfeo Pozzani, accompagnato dall’assessore Annamaria Ferrazzano, dal consigliere comunale Stefano Pagan e dal primo cittadino di Nogara Flavio Pasini (che ricopre anche la carica di presidente della Conferenza dei sindaci Distretto 3 dell’Ulss 9 Scaligera), si è recato a Venezia per consegnare all’assessore regionale alla Sanità, Manuela Lanzarin, la richiesta di riapertura del Punto di primo intervento (Ppi) all’interno dell’ospedale “San Biagio” di Bovolone.

La sua chiusura, si legge nella mozione approvata durante il Consiglio comunale di Bovolone tenutosi lo scorso 15 novembre (che ha ricevuto il sostegno da parte di 24 amministrazioni comunali del territorio), «rappresenta un grave problema che penalizza fortemente le comunità dei nostri territori, già svantaggiate rispetto alle restanti parti della provincia per la scarsa presenza di servizi socio-sanitari e assistenziali».

«Ricordiamo», si sottolinea nel documento, «che con i suoi quasi 42mila accessi complessivi nel triennio 2017-2019 e una media di circa 14mila accessi l’anno il Punto dì primo intervento (Ppi) di Bovolone rappresenta un presidio assolutamente indispensabile per l’assistenza sanitaria territoriale in questa parte della Provincia, in grado altresì di decongestionare i servizi di Pronto soccorso di Legnago e Verona».

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