Legnago Salus, ora devi tornare a vincere tra le “mura amiche”
Il clima questa settimana è senz’altro dei migliori, dalle parti dello stadio comunale “Mario Sandrini”, dove si allena il Legnago Salus che, dopo quasi due mesi di astinenza, ha finalmente ritrovato la vittoria, imponendosi per 4-1 in casa del Dolomiti Bellunesi.
Un successo, quello di settimana scorsa, che potrebbe aver fatto svoltare la stagione dei biancazzurri, sebbene sia ancora prematuro sbilanciarsi. Già dopodomani, però, arriverà una prima risposta in merito, quando la squadra di mister Donati ospiterà il Mestre, che in classifica precede i legnaghesi di un punto, e che è reduce dal roboante 7-1 casalingo con cui ha spazzato via quel Cjarlins Muzane che in estate approcciava il campionato con ben altre ambizioni, e che dopo la scoppola mestrina ha dato il benservito al tecnico Luca Tiozzo, ingaggiando Carmine Parlato, fresco di interruzione del rapporto con la Casertana (in Serie D, per chi viene esonerato entro il 30 novembre, è possibile approdare su un’altra panchina).
Per affrontare i neroarancioni, Donati dovrebbe confermare il nuovo assetto tattico inaugurato a Belluno, schierando i suoi con il 4-2-3-1.
Rispetto a domenica scorsa, la formazione dovrebbe essere sostanzialmente la stessa, specie per il quartetto offensivo, con Van Ransbeeck trequartista, Zanetti e Sambou esterni d’attacco e capitan Rocco punta centrale.
In mediana, dovrebbe toccare nuovamente a Baradji e al “canterano” Casarotti, a meno che quest’ultimo non venga arretrato al centro della difesa in coppia con Sbampato (e a discapito di Gasparetto), nel gioco ad incastro degli “under”.
Ad esempio, dopo le difficoltà di Belluno, difficilmente si rivedrà Martino Travaglini come terzino destro titolare, oltretutto da adattato. L’alternativa naturale, per questioni anagrafiche, è Michele Zarrillo (curioso caso di omonimia con il cantante), ma l’allenatore dei legnaghesi potrebbe volersi affidare all’esperienza di Noce.
A quel punto, servirebbe inserire da qualche altra parte un giocatore nato almeno nel 2004 e una soluzione, appunto, potrebbe essere quella di spostare il 2003 Casarotti in difesa, mettendo al fianco di Baradji il più giovane degli “under”. Che potrebbe essere lo stesso Travaglini, che nasce centrocampista, anche perché Sternieri e Santi sono reduci da acciacchi fisici.
Più probabile, per non scombinare troppo la quadra trovata a Belluno, che alla fine tocchi a Zarrillo, con Mazzali sul lato opposto, Di Stasio in porta e Gasparetto e Casarotti negli stessi ruoli di domenica a completare il quadro.