Salute

Tampone obbligatorio per tutti coloro che arrivano dalla Cina

L’allentamento delle restrizioni previste dalla strategia denominata “Zero Covid” deciso delle autorità cinesi sta destando parecchia preoccupazione a livello planetario. Il governo italiano, nella giornata di mercoledì, ha emanato un’apposita ordinanza che ha come obiettivo il contenimento della diffusione di possibili varianti del virus Sars-Cov-2; ieri, invece, presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, aveva dichiarato che sarebbero stati immediatamente allestiti dei punti tampone obbligatori negli aeroporti veneti.

Nella tarda mattinata odierna, al fine di fare chiarezza sulla questione e rassicurare l’opinione pubblica, l’Aulss 9 Scaligera ha indetto una conferenza stampa. Il direttore generale Pietro Girardi ha annunciato che l’azienda, mediante l’ausilio di un’unità mobile, eseguirà i test alle persone provenienti dalla Cina che arrivano all’aeroporto “Valerio Catullo” di Villafranca.

«L’Usmaf (l’Ufficio di sanità marittima, aerea e di frontiera, nda) ci darà notizia, dodici ore prima, rispetto a chi arriva attraverso aeromobili dalla Cina. Noi saremo in aeroporto per fare il tampone, sia quello rapido sia quello molecolare, per poi destinarlo al sequenziamento», spiega Girardi. «Non c’è nessun allarme», precisa, «gli unici casi individuati sino ad ora sono già stati sequenziati e hanno rilevato una variante del virus che è già presente sul territorio, quindi io mi sento moderatamente tranquillo. È giusto, però, che tutti prendano coscienza che il virus c’è ancora e che bisogna stare attenti».

Il direttore generale ha chiarito che l’obbligo del tampone vale non solo per chi arriva in Italia in aereo, ma anche per coloro che utilizzano un mezzo di trasporto diverso (il tampone va eseguito tassativamente entro 48 ore).

«Il 28 di dicembre», ricorda il direttore sanitario dell’Aulss 9 Scaligera, Denise Signorelli, «il ministero della Salute ha emanato un’ordinanza nella quale si dice una cosa importante: prestiamo attenzione ai viaggiatori che rientrano dalla Repubblica Popolare Cinese. La Cina, come è noto, ha utilizzato una strategia diversa dagli altri Paesi, che era quella di mantenere la chiusura delle frontiere ma anche un forte isolamento dei cittadini. Nel momento in cui sono ripresi i contatti, un po’ come era successo da noi quando abbiamo tolto le mascherine, i contagi sono aumentati; il ministero, quindi, ha stabilito di tenere sotto controllo e monitorato questo fenomeno. Non c’è allarme, ma la parola chiave è “sorveglianza”. La Regione del Veneto ha recepito il giorno successivo l’ordinanza, chiarendo qual è il ruolo dell’Azienda Ulss in questo frangente».

«L’Ecdc, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, prevede che i vettori aerei imbarchino cittadini provenienti dalla Repubblica Popolare Cinese solo se hanno effettuato un test o molecolare nelle 72 ore precedenti, o antigenico nelle 48 ore precedenti. Oggi noi abbiamo voluto organizzare questa conferenza stampa per spegnere l’allarmismo», afferma.

«Ci aspettiamo», sottolinea Denise Signorelli, «che, laddove vengano riscontrate delle positività, nella quasi totalità dei casi l’isolamento – che è obbligatorio – venga effettuato presso il proprio domicilio». Il direttore sanitario dell’Aulss 9 Scaligera ha poi aggiunto che, in via precauzionale, a beneficio di chi fosse impossibilitato a trascorrere il periodo di isolamento nella’abitazione nella quale risiede abitualmente, è stato individuato una spazio all’interno dell’ospedale di Bussolengo che conta quattordici posti letto.

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