Eutanasia, raccolta firme regionale
Sabato 18 e domenica 19 febbraio inizia la campagna di raccolta firme a Verona per sottoscrivere la proposta d’iniziativa popolare regionale relativa alle “Procedure e tempi per l’assistenza sanitaria regionale alla morte medica volontaria ai sensi e per effetto della sentenza n. 242/2019 della Corte costituzionale”. In poche parole, l’eutanasia.
Il Veneto è la prima regione d’Italia a promuovere l’iniziativa dell’associazione Luca Coscioni, da sempre attiva su questo fronte. Sono necessarie settemila firme di residenti veneti da raccogliere in sei mesi per poter depositare al Consiglio regionale una normativa di attuazione – procedure e tempi – per accedere ad una morte volontaria attraverso l’auto somministrazione del farmaco letale. L’associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica inizierà la raccolta delle sottoscrizioni, dal Veneto, prima regione in Italia. Il “via” a Verona per la raccolta è sabato 18 e domenica 19 febbraio in via Cappello, di fronte alla Biblioteca Civica dalle 10 alle 17, e saranno presenti come autenticatori delle firme l’assessore Federico Benini, il presidente della Prima circoscrizione Lorenzo Dalai, le consigliere comunali Jessica Cugini e Chiara Stella.
«Si tratta – Enrico Migliaccio, referente per la campagna di raccolta firme della Provincia di Verona, e tesoriere della cellula Coscioni scaligera – spiega di un tema trasversale che va al di là della fede religiosa o del credo politico. Dopo aver comunicato al Comune di Verona la richiesta di adesione, alcuni assessori e consiglieri hanno da subito aderito all’iniziativa e sono certo che tutti i cittadini terranno conto di chi affronta le situazioni reali e le esigenze dei cittadini».
Per Giorgio Pasetto, presidente di Area Liberal: «Come hanno dimostrato le storie di Federico Carboni, Fabio Ridolfi e tante altre persone malate che in questi anni hanno chiesto l’accesso alla morte assistita, proprio i tempi e le procedure rappresentano elementi fondamentali affinché il diritto della persona, affermato da carte fondamentali, sia efficacemente ed effettivamente fruibile. La stessa Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea riconosce, all’art. 41, il diritto per ogni persona a che le questioni che la riguardano siano trattate entro un termine ragionevole dalle istituzioni».
«Sottolineo come Più Europa da anni si è occupata di questo tema, che rientra nel Dna del nostro partito, impegnato da sempre sul fronte dei diritti civili, e proprio per questo abbiamo già appoggiato l’associazione Coscioni nella raccolta firme dell’estate del 2021. Ricordo che allora la risposta dei cittadini fu eclatante e che, cavillando oltre ogni limite del buon senso, il presidente della Corte costituzionale Giuliano Amato ha portato invece all’annullamento della richiesta di referendum popolare. Ora proviamo un’altra strada», dichiara Lorenzo Dalai, coordinatore provinciale del movimento fondato da Emma Bonino.