In Prefettura è stato presentato un accordo che ha lo scopo di incrementare la sicurezza sul lavoro
Venerdì 10 marzo, nel quadro delle iniziative avviate con il progetto “La prevenzione e la conoscenza rendono il lavoro sicuro”, si è svolto in Prefettura – promosso dallo Spisal dell’Aulss 9 Scaligera e con la collaborazione dell’ItL, dell’Inail, dell’Inps, dei Vigili del Fuoco, di Arpav e della Polizia locale di Verona – un incontro, aperto alla stampa, per illustrare l’accordo di collaborazione che potenzia le attività di informazione, formazione, vigilanza e controllo in materia di sicurezza sul lavoro, con particolare riferimento ai settori più a rischio dell’agricoltura, dell’edilizia, del legno, della logistica e della metalmeccanica.
L’intesa prevede che a fianco degli Enti istituzionali e delle parti sociali e sindacali siano chiamati a svolgere un ruolo attivo gli Ordini e i Collegi professionali e le associazioni di categoria e datoriali. Una prima area di intervento è dedicata alla realizzazione di seminari con il coinvolgimento degli Rspp (responsabili del servizio di prevenzione e protezione) e degli Rsl (rappresentanti dei lavoratori in materia di sicurezza), dei preposti, dei medici competenti, con l’obiettivo di promuovere e condividere buone pratiche e strumenti di valutazione, di divulgare presso le aziende manuali operativi e ceck list, di ampliare, anche con il ricorso a seminari dedicati, le attività di informazione e formazione.
Nella fase della vigilanza è prevista la somministrazione alle aziende di questionari di autovalutazione e una attività di vigilanza sulle aziende selezionate. Tutte le iniziative saranno costantemente monitorate e sottoposte a una valutazione di efficacia attraverso la raccolta, condivisione e diffusione di buone pratiche o misure di miglioramento che confluiranno in documenti di comunicazione per la diffusione e condivisione dei risultati conseguiti.
Il prefetto Donato Cafagna, aprendo i lavori, ha dichiarato: «Gli infortuni continuano a rappresentare un costo umano e sociale che pesa moralmente ed economicamente sul mondo del lavoro, soprattutto in una fase che sconta la frammentazione e la fluidità sempre maggiore del tessuto economico, a causa della presenza nelle lavorazioni e nei processi di microaziende che operano in regime di sub-appalto e con forme contrattuali a tempo determinato o para-autonome. Ciò rende pertanto più che mai necessario raggiungere anche le piccole realtà dove purtroppo la valutazione dei rischi e il rispetto delle misure e dei comportamenti corretti finiscono con l’essere oggetto di minore attenzione».