La Consulta della Legalità fa il punto sulle infiltrazioni mafiose nell’economia locale
In questi mesi il progetto “Consulta della legalità”, promosso dalla Camera di Commercio di Verona in collaborazione con l’associazione Avviso Pubblico, è proseguito con l’attività svolta dai quattro gruppi di lavoro tematici che sono stati istituiti per monitorare i settori più a rischio di infiltrazioni mafiose, vale a dire agricoltura, logistica, edilizia e turismo.
Visti i riscontri positivi e la mole di dati e informazioni emersi, è stato ritenuto importante e utile organizzare un momento di confronto e di reale scambio di esperienze tra i partecipanti. A tal proposito, nella giornata di ieri, a Bussolengo – all’interno di un immobile confiscato – si è svolto un incontro che aveva l’obiettivo di fornire una fotografia dettagliata in merito al tema delle infiltrazioni mafiose nell’economia locale.
«Lo scorso novembre 2022», esordisce Nicola Baldo, componente di Giunta della Camera di Commercio di Verona, «sono stati creati gruppi di lavoro tematici nell’ambito della Consulta della legalità nei settori più a rischio: quelli dell’agricoltura, edilizia, logistica, turismo. Questo per approfondire le criticità emerse e allo scopo di proporre strumenti concreti di prevenzione. Quindi siamo qui oggi (ieri, ndr) al “Gabanel bike hostel” di Bussolengo, un bene confiscato alla criminalità organizzata negli anni ’90, e nel giorno che precede l’anniversario della strage di Capaci, alla presenza delle istituzioni e delle forze dell’ordine per fare il punto di quanto emerso dai gruppi di lavoro».
«A fronte di un’economia importante e sviluppata con opere in corso come Tav, Olimpiadi, messa a terra di miliardi di euro di Pnrr, dobbiamo stare attenti», ammonisce Pierpaolo Romani, coordinatore nazionale di Avviso Pubblico. «La mafia, in particolare l’ndrangheta, è radicata sul territorio, come confermano le due inchieste del 2020 Taurus e Isola Scaligera», afferma, «Nel 2022 a Verona sono state 12 le interdittive a imprese fortemente sospettate di collusione con la mafia e si sono contate 1.975 operazioni finanziarie sospette secondo i dati Bankitalia. In totale, sino ad ora, sono 78 i beni confiscati, di cui 5 aziende. Per questo è fondamentale proseguire nella creazione di una rete di informazione e comunicazione: dai tavoli tematici organizzati dalla Consulta della legalità sono emerse criticità quali le difficoltà di accesso al credito, difficoltà di conciliare la velocità nell’esecuzione delle commesse con i controlli, truffe e cartiere per falsificare i bilanci e sottrarre risorse alla collettività alterando, in questo modo, i principi della libera concorrenza».
«Per il turismo», spiega Paolo Artelio, componente di Giunta della Camera di Commercio di Verona, «a fronte di un settore consolidato con presenze turistiche in forte crescita e Governance stabile grazie alla raggiunta operatività della Dvg Foundation (Destination Verona & Garda, ndr) risultano alcune criticità. Tra queste, segnaliamo la diffusa gestione famigliare delle imprese, per le quali il passaggio generazionale può rappresentare un momento critico. Nel settore del contract, la Regione Veneto sta stanziando contributi per le ristrutturazioni alberghiere e le imprese che effettueranno questi lavori potrebbero essere infiltrate da soggetti legati alla criminalità. È poi imminente il rinnovo delle concessioni demaniali, con possibili offerte da soggetti stranieri con molta liquidità di origine poco chiara».
Nel campo della logistica, un potenziale legame con le mafie si evidenzia nella sempre più diffusa pratica del dumping contrattuale da parte di imprese italiane che applicano contratti ai lavoratori che non sono proprio quelli “regolari” per il campo in cui operano, come evidenzia Giandomenico Franchini, componente di Giunta della Camera di Commercio di Verona.
In edilizia, le bolle speculative innescate in relazione all’applicazione del superbonus hanno messo in difficoltà imprese e consumatori, esponendo le prime a possibili infiltrazioni illegali. «Registriamo inoltre numerose imprese che vincono gli appalti operando di fatto sottocosto, falsando la concorrenza, e realtà che molto rapidamente, in modo sospetto, raggiungono dimensioni tali da ottenere commesse importanti», denuncia Alberto Franzo rappresentante delle organizzazioni sindacali.
Il comparto dell’agricoltura, tristemente noto per il fenomeno del caporalato, «è a rischio – come osserva Erik Rambaldini, commercialista, delegato nel tavolo tematico dell’agricoltura – per l’acquisto di campagne e relativo affitto per utilizzi criminosi, sfruttando i fondi pubblici esistenti. Un importante fenomeno è quello di alcune cooperative che forniscono manodopera a basso costo sfruttando le difficoltà di collocamento nel settore».
Anna Grazia Giannuzzi, viceprefetto di Verona, sottolinea infine come sia importante che si arrivi all’istituzione di una sezione della Dia a Verona, aggiungendo quanto siano utili i protocolli stilati con le associazioni di categoria e come la Prefettura sia aperta ad ulteriori collaborazioni. La Prefettura sta analizzando più di una decina di posizioni sospette sul tema delle interdittive nel 2023. Giannuzzi ha inoltre messo in rilievo come siano importanti le white list, che la Prefettura aggiorna regolarmente.