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Il Legnago Salus chiude andatae 2023 con la capolista Mantova

Ultimo impegno del 2023 e del girone d’andata col botto, per il Legnago Salus. Domani alle 18.30 al “Mario Sandrini”, infatti, i biancazzurri ospitano la capolista Mantova, finora la squadra più continua del campionato, e meritatamente alla testa della classifica del girone A della Serie C.

I virgiliani hanno conquistato il titolo di “campioni d’inverno” con una giornata d’anticipo, avendo un vantaggio di quattro lunghezze (44 punti a 40) sulla più immediata inseguitrice, ossia il Padova. I primi della classe arrivano in riva al Bussè reduci dalla vittoria interna di misura contro il Lumezzane (1-0), la quarta consecutiva dopo l’inaspettata sconfitta, sempre al “Martelli” contro il Trento (0-1).

A seguito della quale, i biancorossi si sono imposti a Caravaggio contro l’Atalanta Under-23 (0-2), rifilando poi un poker casalingo al Renate (4-1) e sbancando il “Menti” nel big match contro il Vicenza.

Peraltro, prima della caduta contro le aquile trentine, avevano infilato un’altra bella striscia di risultati utili consecutivi, pareggiando in casa della Pro Patria e vincendo le altre sei partite, avendo la meglio su Alessandria, Novara, Pro Vercelli, Virtus Verona, Pergolettese e Fiorenzuola.

Complessivamente, fino ad oggi il Mantova ha messo insieme 14 vittorie, due pareggi e altrettante sconfitte (l’altra, oltre a quella già menzionata contro il Trento, è arrivata a Trieste il 29 settembre); tutto un altro passo rispetto alla stagione scorsa, quando la compagine che gioca all’ombra di Palazzo Te chiuse l’annata con una retrocessione ai play-out, cancellata solo da un ripescaggio.

Artefice di questa rinascita, arrivata indubbiamente anche grazie a un ottimo mercato estivo, è il tecnico Davide Possanzini, ex attaccante dai trascorsi importanti, specie a Brescia, dove ha poi iniziato al carriera di allenatore, nel Settore giovanile, guidando gli Allievi Nazionali e, successivamente, la Primavera, avviando in seguito un proficuo rapporto di collaborazione con Roberto De Zerbi, attuale tecnico del Brighton, di cui è stato vice per sei anni, facendo poi ritorno alla Primavera delle “Rondinelle”, con una parentesi anche al comando della Prima squadra.

Il Legnago, dal canto suo, domenica ad Alessandria ha centrato il settimo risultato utile consecutivo, essendo imbattuto dalla polemica gara del 28 ottobre in trasferta sul campo della Pergolettese, cui hanno fatto seguito cinque pareggi e due vittorie, tra cui quella celebratissima contro la corazzata Vicenza.

I ragazzi di mister Massimo Donati, è giusto sottolinearlo, hanno già stabilito il record di punti tra i professionisti nella storia del club, che non aveva fatto così bene nelle due stagioni precedenti in Lega Pro. La dirigenza, quindi, può certamente dirsi soddisfatta del percorso fatto finora, indipendentemente dall’esito del match di domani (semmai, sono altre le gare su cui avere qualche rammarico per i punti lasciati per strada).

Tuttavia, finora il Legnago ha dato il meglio di sé proprio contro le squadre più importanti del suo raggruppamento, anche quando poi magari è uscito sconfitto dal campo, come a Padova o nel secondo tempo contro la Triestina in casa, fino ovviamente al trionfo contro il Lanerossi.

Giusto, quindi, che domani la compagine del Bussé se la giochi e, per farlo, Donati dovrebbe andare sul sicuro, riproponendo quella che è stata sostanzialmente la formazione delle ultime gare, con un unico dubbio legato al rientro dalla squalifica dell’ivoriano Diaby a centrocampo, che potrebbe variare l’undici iniziale non solo in mediana, ma anche nelle retrovie.

Davanti al portiere Fortin, infatti, ci saranno sicuramente Martic come perno centrale e Noce nel ruolo di “braccetto” sinistro, con a destra ancora Pelagatti o un Motoc nuovamente in difesa dopo qualche gara da mediano, per fare appunto spazio a Diaby.

Che, però, potrebbe anche andare a rilevare Viero, facendo ancora coppia con il moldavo e confermando quindi il pacchetto difensivo delle ultime uscite.

Poi, non dovrebbe cambiare più nulla, con Muteba e Ruggeri sugli esterni e Van Ransbeeck a fungere da raccordo tra zona nevralgica e attacco, a supporto di Giani e di capitan Rocco.

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