Per l’Aulss 9 Scaligera il futuro della riabilitazione è a distanza

La teleriabilitazione è un sistema per la conduzione e il monitoraggio della riabilitazione a distanza, aumentando così il tempo di persistenza nell’ambiente riabilitativo. Si sta rivelando uno strumento che i professionisti della Riabilitazione possono utilizzare per rafforzare la loro presenza e vicinanza ai pazienti, anche grazie al supporto dei “caregiver”.
Dal maggio dello scorso anno, nel Dipartimento di Riabilitazione dell’Azienda Ulss 9 Scaligera (diretto da Gaspare Crimi), è stata avviata un’esperienza pilota di integrazione degli strumenti tecnologici per la riabilitazione nelle degenze riabilitative della Uoc Medicina Fisica e Riabilitazione di Verona-Marzana. Nei mesi a seguire le tecnologie si sono diffuse all’ospedale “San Biagio” di Bovolone e nelle sedi ambulatoriali di Verona ubicate in via Poloni e nella frazione di Marzana.
In un recente convegno, organizzato a Verona dall’Ulss 9, sono stati presentati i dati dell’esperienza della teleriabilitazione nell’ambito del Dipartimento Riabilitazione Ulss 9 e della Cattedra di Medicina Fisica e Riabilitazione dell’Università di Verona che, parallelamente, ha attivato studi e operatività differenti. In questo momento di incontro e confronto fra professionisti, sono stati riportati anche i feedback dei pazienti e delle loro famiglie; ciò è avvenuto grazie ad un questionario di gradimento consegnato loro al termine del percorso. La teleriabilitazione è stata valutata complessivamente come un’ottima strategia per raggiungere gli obiettivi clinici. Tutti i pazienti l’hanno descritta come uno strumento positivo e si sono dichiarati disponibili a consigliarne l’uso a conoscenti ed amici.
«Questa pratica medica, che ha visto gli albori – almeno normativamente – nel 2011, ha ricevuto una accelerazione, favorita dallo sviluppo tecnologico, sull’onda dello tsunami del Covid», spiega il direttore generale dell’Aulss 9 Scaligera, Pietro Girardi, «Dopo una serie di investimenti, si sono potuti notare i grandi margini di utilità per diverse tipologie riabilitative, per pazienti di ogni età che possono beneficiare di grande elasticità rispetto all’impegno riabilitativo – in termini economici, di tempo e di spostamenti – così come per i caregiver, che spesso sono i familiari del paziente stesso. Il convegno organizzato dalla nostra azienda è stato un interessante momento di incontro tra i professionisti dell’Ulss 9 e dell’Aoui. Oltre ad aver analizzato i risultati raggiunti, ci si è prefissi nuovi traguardi».
Il percorso di presa in carico con teleriabilitazione prevede una valutazione iniziale da parte dell’equipe medica per capire se il paziente è idoneo, secondo criteri prestabiliti a seconda della patologia. In caso di risposta positiva, viene chiesto allo stesso paziente l’assenso alla teleriabilitazione. Una volta ottenuto, si avvia la fase di educazione all’uso di un tablet e alla programmazione del piano di esercizi. Quando il paziente, adeguatamente istruito, è pronto a proseguire la riabilitazione a domicilio, viene dimesso con il tablet e inizia il periodo di teleriabilitazione, nel rispetto del piano programmato dai professionisti sanitari. La sua attività viene monitorata da remoto: l’eventuale insorgenza di problemi può essere segnalata prontamente tramite una app o per telefono. Il personale continua a monitorare i progressi del paziente e, se necessario, modifica il piano riabilitativo. Mentre il paziente, dunque, esegue la riabilitazione a casa propria, in autonomia o supportato dai familiari, i professionisti sanitari ne monitorano i risultati da remoto, garantendo costante supervisione e controllo rispetto all’andamento post-ricovero.
Fino ad oggi, nelle strutture del Dipartimento di Riabilitazione Ulss 9 Scaligera, sono stati seguiti in teleriabilitazione 99 pazienti (26 nel 2022 e 73 nel 2023), soprattutto adulti e anziani, ma l’attività, dopo un periodo sperimentale, sta diventando realtà anche per i ragazzi, seguiti dai Servizi per l’età evolutiva. Per fascia di età, i 99 pazienti seguiti in teleriabilitazione nel biennio 2022-2023 si dividono in: 7 pazienti under 55; 22 pazienti dai 55 ai 64 anni di età; 38 pazienti dai 65 ai 74 anni di età; 25 pazienti dai 75 agli 84 anni di età; e 3 pazienti over 85. Di questi 99, 83 sono stati curati per patologie ortopediche e 16 per patologie neurologiche.