Cronaca & Attualità

“Zevio Bene Comune” chiede l’annullamento dei provvedimenti relativi al polo logistico di Campagnola

Nei giorni scorsi il gruppo consiliare di minoranza “Zevio Bene Comune” ha inoltrato al presidente della Provincia di Verona – e a tutti i consiglieri provinciali – la richiesta di annullamento dei provvedimenti del Comune di Zevio che hanno autorizzato la costruzione di un polo logistico in località Campagnola e di conferma della sospensione dei lavori.

«La richiesta», spiegano gli esponenti di “Zevio Bene Comune”, «si basa sulla legge regionale 11 /2004, che stabilisce criteri e strumenti per il governo del territorio da attuarsi attraverso la pianificazione urbanistica a livello regionale, provinciale e comunale. In particolare la legge assegna alla Provincia il potere di annullare, entro due anni dalla loro adozione, le deliberazioni ed i provvedimenti comunali che autorizzano interventi non conformi a prescrizioni degli strumenti urbanistici o dei regolamenti edilizi, o comunque in contrasto con la normativa urbanistico-edilizia vigente. È il caso del polo logistico di Campagnola, che il Comune di Zevio ha autorizzato nel 2022. Abbiamo fin da subito contestato l’iniziativa del Comune di Zevio sia sotto il profilo ambientale e sanitario che su quello delle procedure urbanistiche adottate. Contestazioni che il Tar del Veneto aveva fatto proprie, annullando la deliberazione del Consiglio comunale di Zevio».

«Abbiamo inoltre segnalato alla Provincia», aggiungono, «alcune ulteriori forzature attuate dal Comune di Zevio nel corso della vicenda. La prima consiste l’aver bypassato il Consiglio comunale; nel corso dell’iter autorizzativo, la Regione chiedeva spiegazioni rilevando una evidente contraddizione tra il progetto di costruzione del polo e le deliberazioni urbanistiche adottate dal Consiglio comunale. La seconda riguarda l’aver venduto un tratto di un antico sentiero, noto come via California, ad un prezzo notevolmente più basso del suo valore di mercato e attraverso una procedura d’asta favorevole all’acquirente. Questa vicenda è stata oggetto di un esposto alla Procura della Corte dei Conti del Veneto presentato dal gruppo consiliare “Zevio Bene Comune”, prospettando l’ipotesi di danno erariale».

«Ad oggi i lavori di costruzione del polo sono fermi a seguito della sentenza del Tar. Ma potrebbero riprendere se il Comune di San Giovanni Lupatoto, che aveva presentato – e vinto – il ricorso al Tar, lo ritirasse, accettando le compensazioni e mitigazioni ambientali proposte dalle ditte interessate alla costruzione del polo. E senza che siano superate le censure rilevate dal Tar del Veneto», concludono i membri di Zevio Bene Comune».

La richiesta si sospensione inviata alla Provincia di Verona verrà illustrata nel dettaglio ai media e alla cittadinanza nel corso di una conferenza stampa in programma sabato 3 agosto alle 10.30.

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