Zevio, la Lega nazionale per la difesa del cane ha sporto denuncia per la morte del gattino Coco
Negli scorsi giorni la Lega nazionale per la difesa del cane ha sporto denuncia per la morte del gattino Coco, avvenuta a Zevio per mano di un criminale che, senza motivo, ha sparato una raffica di pallini di piombo che hanno tolto la vita all’inoffensivo e dolce micio, conosciuto in paese come il “gatto del popolo” perché era solito andare di casa in casa a chiedere cibo e coccole.
Il gattino randagio, ucciso in via Smania nelle vicinanze di un supermercato, è stato soccorso da alcuni passanti che lo hanno immediatamente portato in clinica veterinaria, ma non c’è stato nulla da fare; i proiettili, purtroppo, hanno leso alcuni organi vitali. Ora è caccia all’uomo. Secondo quanto ricostruito, è molto probabile che chi si è macchiato del reato di uccisione di animali sia una persona che abita nella zona e che, per motivi incomprensibili e ingiustificabili, è stata infastidita dalla presenza del gatto in prossimità della propria abitazione.
«La nostra sezione di Legnago e del Basso Veronese sta seguendo questo caso da vicino, per reperire quante più informazioni possibili», afferma la presidente nazionale dell’associazione animalista, Piera Rosati. «Chiediamo», aggiunge, «ai cittadini che si trovavano in quella zona domenica 18 agosto, intorno alle 20, di collaborare per fornire informazioni utili ad identificare quanto prima questo pericoloso criminale, che potrebbe attentare in modi altrettanto violenti e folli alla vita di altri esseri viventi, mettendo a disposizione per segnalazioni anche anonime la nostra email avvocato@lndcanimalprotection.org. Sarà anche da capire se l’arma di chi ha tolto la vita in modo brutale a un animale innocuo e indifeso la possedeva legalmente o meno. Tutto ciò mi preoccupa molto, sono davvero troppi i casi in cui ci troviamo a sporgere denuncia contro persone che imbracciano un’arma per farsi giustizia a modo loro, senza minimamente preoccuparsi del fatto che stanno togliendo la vita a un essere vivente. Non si rendono conto nemmeno del dolore che causano alle tante persone che, come in questo caso, volevano bene al dolce Coco».
«Si tratta di un reato gravissimo e combatteremo in Tribunale perché sia fatta giustizia. Mi fa piacere però sapere che la comunità di Zevio abbia unitamente condannato questo terribile gesto. È importante che le istituzioni riconoscano il fatto che si tratta di azioni criminali e che persone come queste sono estremamente pericolose per la comunità», conclude Rosati.