Un convegno sul decreto “Salva casa”e sulla riforma del Testo unico dell’edilizia
Nel pomeriggio di ieri, a Verona, nell’auditorium del Palazzo della Gran Guardia si è tenuto un convegno sulla legge n. 105/2024 (detta “Salva Casa”) e sulla riforma del Testo Unico dell’Edilizia. Tra coloro che vi hanno preso parte c’erano anche il presidente dell’Ordine degli Architetti della Provincia di Verona, Matteo Faustini, e il presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Verona, Matteo Limoni.
«Per la prima volta dall’entrata in vigore del Testo Unico dell’Edilizia», sostiene Faustini, «il legislatore ha inserito nel provvedimento importanti novità, che consentiranno alle cittadine e ai cittadini di vedere risolti tanti piccoli – o grandi – problemi legati non ad abusi edilizi, ma a delle difformità che per decenni hanno creato l’impossibilità di poter ristrutturare il proprio immobile o, peggio, di poterlo comprare o vendere. Non solo, per la prima volta vi è anche un raccordo con il Codice dei beni culturali, che consentirà anche un primo approccio diverso per le aree con vincolo paesaggistico o nel centro storico».
«Il decreto “Salva casa”», afferma Limoni, «è un punto di partenza che può offrire una semplificazione in materia edilizia e urbanistica consentendo, tra l’altro, più agili interventi su irregolarità minori negli edifici, spesso datate. Tuttavia, non immette sul mercato immobili di qualità e riqualificati dal punto energetico e sismico. Il decreto non è esaustivo, non risolve il problema della doppia conformità e dovrebbe essere integrato con provvedimenti legati a incentivi fiscali premianti e meritevoli in edilizia, che consentano di svincolare e rivalutare gli immobili su cui gli italiani hanno da sempre investito il loro denaro, anche nell’ottica di trasferirli ad eredi e alle nuove generazioni. Così com’è il decreto non promuove nemmeno il settore dell’edilizia che da sempre funge da traino all’economia del Paese, ecco perché il “Salva casa” rimane un punto di partenza utile ma “parziale”».
