Salute

Peste suina, accordo tra Ulss 9 e Provincia per la gestione dell’emergenza

La peste suina africana è attualmente la principale malattia che minaccia le popolazioni di suini domestici e selvatici. La prevenzione della malattia sul territorio, sotto il coordinamento della Regione del Veneto, per le caratteristiche ecologiche della patologia impone, in aggiunta alla corretta informazione della cittadinanza, un approccio multidisciplinare e richiede la collaborazione tra diversi enti, quali Aziende sanitarie, assessorati regionali alla Sanità e all’Agricoltura, Polizie provinciali e Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie. Tali enti, ciascuno per le proprie competenze, è chiamato a contribuire alle azioni di riduzione del rischio di introduzione e diffusione della malattia.

Proprio in questo contesto l’Azienda Ulss 9 Scaligera e la Provincia di Verona hanno sottoscritto un accordo operativo per il recupero delle carcasse di cinghiali, come attività finalizzata alla sorveglianza, controllo e prevenzione della peste suina africana (Psa).

L’attività di supporto al Servizio veterinario da parte del personale della Polizia provinciale risulta fondamentale, in particolare nell’eventualità di casi sospetti per i quali è necessario disporre la rimozione dall’ambiente delle probabili fonti di infezione in maniera sicura, evitando contaminazioni secondarie e assicurando sicurezza anche per gli operatori. Va ricordato che la malattia non è trasmissibile all’uomo ma è specie-specifica e colpisce solo i suini.

L’accordo tra Servizi prevede che, in caso di rinvenimento di carcasse di cinghiale con sospetto di Psa, la segnalazione venga condivisa tra Servizio veterinario e Polizia provinciale, comunicando il luogo e il numero di carcasse presenti, effettuando quindi un sopralluogo congiunto per procedere alla rimozione in sicurezza, alla bonifica del terreno e allo smaltimento delle carcasse stesse.

«Questo accordo», commenta il direttore del Dipartimento di Prevenzione dell’Ulss 9 Scaligera, Fabrizio Cestaro, «ha una grande importanza in un’ottica di prevenzione. Solo la collaborazione tra enti, i cittadini e i vari stakeholder consente di ridurre l’impatto della malattia sulla popolazione suina selvatica e domestica. È importante sottolineare che tutti possono segnalare carcasse o animali feriti ai Servizi veterinari o alla Polizia provinciale, contribuendo a ridurre il lasso di tempo che intercorre tra l’introduzione della malattia e la sua identificazione nel territorio».

«Verona», sottolinea il presidente della Provincia di Verona, Flavio Pasini, «è la provincia veneta di ingresso per e dalla Lombardia, dove già si sono verificati diversi casi di peste suina. Il nostro territorio ha una vocazione zootecnica riconosciuta e questa emergenza può rappresentare un problema serio per una parte del comparto. Il protocollo permetterà ai nostri agenti di agire più rapidamente con il Servizio veterinario dell’Ulss 9 per contenere i potenziali pericoli di diffusione. Già da aprile, la Polizia provinciale sta usando con successo mezzi e strumenti, acquisiti grazie al fondamentale contributo della Regione del Veneto, di cattura e trasporto dei cinghiali».

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