Isola della Scala, inaugurata la “stanza degli abbracci” alla casa di riposo “B. Albertini”

Il Covid-19 è un nemico invisibile infido e meschino in quanto, oltre ad attaccare il corpo delle persone che contraggono il virus, colpisce pesantemente la popolazione anche sul piano degli affetti. Non poter vedere un familiare o un amico è fonte di disagio psicologico ed emotivo per chiunque, ma coloro che più di tutti pagano lo scotto delle restrizioni e del distanziamento sociale sono gli individui fragili, come ad esempio gli ospiti delle strutture residenziali per anziani.
Al fine di prevenire il contagio del Covid-19 all’interno delle rsa si è reso necessario vietare le visite; una misura sicuramente utile e necessaria, ma che acuisce la sensazione di isolamento. Per ovviare a questa situazione lo scorso autunno in una casa di riposo a Castelfranco Veneto, in provincia di Treviso, è stata creata la cosiddetta stanza degli abbracci, ovvero uno spazio completamente isolato con delle barriere protettive che consente agli ospiti e ai loro familiari di incontrarsi in assoluta sicurezza.
Una soluzione, quella della stanza degli abbracci, che è stata poi adottata da un numero sempre crescente di rsa. Per quel che concerne il territorio del Basso veronese l’ultima, in ordine di tempo, è la casa di riposo “Benedetto Albertini” di Isola della Scala. A darne notizia, attraverso un post pubblicato sulla pagina Facebook ufficale dell’ente, è il Comune.
«Siamo ben felici che anche presso la casa di Riposo “B. Albertini” di Isola della Scala, da oggi le famiglie, i parenti, gli amici cari possano finalmente riavvicinare i loro cari, ospiti della Casa», scrive l’Amministrazione, «Era tutt’altra cosa il saluto in lontananza, dalla finestra. La “Stanza degli abbracci” consente proprio la vicinanza; finalmente lo scambio di quel gesto di affetto che solo un abbraccio ravvicinato può esprimere. È lungo e carico di preoccupazioni il tempo faticoso che stiamo vivendo. Più faticoso per persone che vivono “isolate” in un luogo certamente ricco di profondo calore umano grazie al Personale che agisce per il bene di ogni ospite, che rimane tuttavia una struttura protetta, necessariamente accessibile solo in modo molto attento e nel rispetto di stringenti limitazioni. Quest’oggi (ieri per chi legge, ndr) sono stati programmati sei incontri. Tre al mattino e tre nel pomeriggio. Ne siamo proprio felici. Onorati di aver potuto sostenere questa iniziativa. Rivolgiamo un caro saluto a tutti gli ospiti e ai loro familiari, oltre al confermato ringraziamento al Cda e a tutto il personale della casa di riposo».