Cronaca & Attualità

Arrestati i membri di una banda dedita alle rapine con l’esplosivo, l’anno scorso avevano sparato contro i carabinieri di Legnago

È un’operazione estremamente importante, quella messa a segno dalle Forze dell’ordine alle prime luci dell’alba di oggi. Il personale del Nucleo investigativo del Comando provinciale Carabinieri di Verona – coadiuvato, nella fase operativa, dai comandi dell’Arma territorialmente competenti e dalla Compagnia d’intervento operativo del 4° Battaglione “Veneto” di Mestre – ha infatti dato esecuzione a sette provvedimenti di custodia cautelare in carcere.

Ad emetterli è stato il Gip del Tribunale scaligero, nei confronti di altrettanti soggetti di età compresa tra i 24 e i 50 anni, pregiudicati, residenti nelle province di Verona, Vicenza, Padova e Treviso; i destinatari dei provvedimenti di custodia cautelare si sono resi responsabili di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di furti aggravati mediante esplosivo, detenzione illegale di armi ed esplosivo, tentato omicidio, riciclaggio e rapina.

L’operazione si inserisce in un contesto più ampio, relativo all’attività investigativa convenzionalmente denominata “Mestier”, condotta dagli uomini dell’Arma – tra il settembre del 2019 e il settembre del 2020 – e coordinata dalla Procura della Repubblica di Verona. Essa ha consentito di disarticolare un sodalizio criminale armato, dedito in modo sistematico e continuativo all’esecuzione di furti aggravati, nei quali era previsto l’utilizzo di esplosivo ai danni dei dispositivi Atm di vari istituti di credito e uffici postali ubicati in Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna.

Il modus operandi – oramai collaudato – prevedeva che il gruppo, all’interno del quale erano stati stabiliti ruoli ben precisi, raggiungesse l’obiettivo con potenti autovetture rubate, alle quali erano state applicate targhe contraffatte per eludere i sistemi di rilevazione targa comunali.

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Mentre alcuni si dedicavano a presidiare l’area, armati di pistola e armi semiautomatiche, gli altri – usando utensili artigianali fabbricati allo scopo – inserivano il congegno esplosivo, comunemente detto “marmotta”, nel dispositivo Atm dell’istituto di credito o dell’ufficio postale, facendolo deflagrare con l’ausilio di una batteria per auto collegata con un cavo elettrico.

AL sodalizio criminale sono stati addebitati trenta episodi, commessi tra il 2017 ed (il 2020, tra le province di Verona, Vicenza, Bergamo, Lodi, Mantova, Bologna e Modena che hanno fruttato complessivamente, circa 1.500.000 euro). Il più grave è quello avvenuto il 10 febbraio 2020, intorno alle 4, a Legnago, a danno dell’agenzia “Sparkasse”; in quella circostanza vennero esplosi due colpi di fucile automatico AK47 “Kalasnikov” all’indirizzo di un equipaggio di militari del Norm (Nucleo operativo e radiomobile) della locale Compagnia carabinieri, intervenuti durante un ordinario servizio di perlustrazione.

Le attività investigative avevano consentito di individuare il luogo dove i soggetti custodivano le armi, nella fattispecie in un casolare abbandonato nella campagna vicentina. In totale, agli arrestati sono stati contestati quarantacinque capi d’imputazione, che comprendono l’associazione per delinquere, il riciclaggio, la rapina e la ricettazione, nonché il tentato omicidio nei confronti dei militari dell’Arma avvenuto il 10 febbraio dello scorso anno.

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