Sorgà, partono i lavori per il ripristino del cavalcaferrovia
Verranno installate, nella notte tra mercoledì e giovedì, le prime impalcature per il ripristino del cavalcaferrovia di Sorgà. Lunedì la Provincia di Verona ha consegnato i lavori alla ditta aggiudicataria dell’appalto per sistemare il manufatto lungo la Strada provinciale 20a “di Bonferraro”, i cui rilevati sono stati costruiti con materiale espandente che avrebbe provocato danni alle strutture tali da imporre la chiusura al traffico. Alcune lavorazioni si terranno in orario notturno poiché sarà necessario, in accordo con Rfi, sospendere la trazione elettrica della linea ferroviaria.
I lavori riguarderanno in particolare le spalle del ponte, compromesse dalla spinta dei terrapieni che costituiscono le rampe d’accesso. Nel dettaglio, dopo una parziale demolizione superficiale, verranno inserite nuove gabbie d’acciaio per rinforzare la struttura e sistemati i punti di appoggio tra le spalle e l’impalcato. In seguito verranno stese nuove malte reoplastiche, in grado di legarsi al calcestruzzo esistente.
L’intervento, a carico della Provincia e dal costo pari a 900mila euro, permetterà il transito in sicurezza dei convogli al di sotto del cavalcaferrovia e sarà propedeutico ai successivi lavori necessari per una futura riapertura del ponte anche al passaggio dei veicoli. Il termine di questa prima fase dei lavori è programmata, condizioni meteo permettendo, entro il prossimo gennaio.
Il presidente della Provincia di Verona, Manuel Scalzotto, dichiara: «Il primo impegno che ci siamo presi ha riguardato la sicurezza e, migliorare la sicurezza, è esattamente lo scopo di questo intervento: prevenire danni a treni, merci e passeggeri in transito sotto il ponte. Il passaggio della linea ferroviaria rende le operazioni di ripristino complesse e delicate. Contiamo che il cantiere termini nelle prime settimane dell’anno prossimo. Una volta che, insieme agli altri enti coinvolti, si troverà una soluzione anche per le rampe d’accesso, il ponte sarà di nuovo transitabile».