Salute

Bovolone, l’Aulss 9 Scaligera spiega perché il servizio offerto dal Punto di primo intervento verrà sospeso

Da giovedì 4 novembre alle ore 20 l’attività del Punto di primo intervento dell’ospedale “San Biagio” di Bovolone verrà sospesa. Una decisione, quella presa dall’Aulss 9 Scaligera, che – com’era lecito attendersi – ha allarmato la popolazione locale, sollecitando l’intervento da parte dell’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Orfeo Pozzani. Nel pomeriggio di ieri, per fare chiarezza sulla questione, è stata indetto un incontro tra gli amministratori e i dirigenti dell’azienda sociosanitaria, seguito da una conferenza stampa.

«La notizia della chiusura del Punto di primo intervento è uscita lo scorso venerdì», esordisce il primo cittadino bovolonese, «Sabato mattina ho chiamato immediatamente il direttore generale dell’Aulss 9 Scaligera, Pietro Girardi, il quale mi ha assicurato la massima disponibilità per ciò che concerne lo spiegare le motivazioni di questa decisione e il fornire delle soluzioni. Il Punto di primo intervento è stato riaperto all’inizio di settembre e adesso, dopo poco più di ude mesi, viene chiuso. Ci siamo insediati da poco, e ci troviamo subito a far fronte ad un problema così importante legato alla sanità».

«Intendiamo sospendere e non chiudere il Punto di Primo Intervento», afferma Girardi, «La sua recente riapertura, seppur con orario ridotto a 12 ore, era nata dalla sollecitazione della comunità e del Comitato dei sindaci. Si è trattato di un servizio che siamo riusciti a dare ai pazienti, anche per un periodo limitato. La situazione dei medici in quel momento lo ha permesso, e dobbiamo anche ringraziare gli operatori che lo hanno reso possibile, a volte a scapito di qualche giorno di ferie, dato il periodo di impegno intenso che ha contraddistinto l’attività del Punto di primo intervento».

«Quella riapertura è stata realizzata con la grande speranza che il concorso indetto di recente avrebbe portato nuovi medici, una delle figure professionali di cui all’Ulss 9 c’è carenza», puntualizza. «A fronte dei 24 posti a disposizione nel concorso per medici di Pronto soccorso», rivela, «non è arrivata alcuna candidatura. Si tratta di una conclusione inaspettata che ci ha obbligato a una scelta difficile. Questa la motivazione che ci costringe a sospendere – e non a chiudere – il Punto di primo Intervento dell’ospedale “San Biagio di Bovolone. Appena le condizioni lo permetteranno, lo riapriremo, in accordo con le Amministrazioni locali».

Contestualmente, il direttore generale dell’Aulss 9 Scaligera ha annunciato che, da venerdì 5 novembre, negli stessi locali del nosocomio sarà attivo un ambulatorio infermieristico, aperto per cinque giorni a settimana e per 6 ore al giorno. A questo ambulatorio, che sarà sempre più potenziato, potranno accedere tutti i pazienti inviati dai medici di Medicina generale, oltre alle persone prese in carico al Pronto soccorso di Legnago e che necessitano di continuità di cure (codici bianchi), senza che per questo debbano tornare al “Mater Salutis”. Girardi confida che, con il coordinamento dei medici di Medicina generale, si arriverà a dare completa risposta agli assistiti di Bovolone e del comprensorio circostante.

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