Sociale

È nata l’associazione “Sosteniamoci”, che intende aiutare chi è in difficoltà nel pagare affitti e bollette

Aiutare le famiglie e le persone, che a causa della pandemia e dei forti rincari sono a rischio di esclusione sociale, a pagare il canone di locazione, le utenze di gas e luce e le rette scolastiche. È questo l’obiettivo di “Sosteniamoci”, associazione iscritta all’apposito Registro regionale, e del suo innovativo progetto di raccolta fondi.

Il progetto, che è stato realizzato in collaborazione con Banca Passadore, è stato recentemente illustrato dall’avvocato Lamberto Lambertini (presidente dell’associazione “Sosteniamoci”) assieme all’avvocato Francesco Stocco (esperto di finanza sostenibile), Maria Luisa Parmigiani (responsabile Sostenibilità del Gruppo Unipol e Unipolis Foundation) e Francesco Abate (presidente dell’Organismo di composizione della crisi di sovraindebitamento dell’Ordine dei commercialisti di Verona, già presidente del Tribunale di Verona).

L’associazione ha già avviato una raccolta fondi in crowdfunding sulla piattaforma buonacausa.org, che si prefigge di raccogliere 150mila euro. L’obiettivo è erogare, in una prima fase con target di raccolta 50mila euro, 48 polizze fideiussore quadriennali (con un rischio massimo di 3.600 euro) e contribuire, con i fondi residui, al pagamento di utenze e rette scolastiche. Per partecipare al crowdfundig è sufficiente donare digitando l’indirizzo web buonacausa.org/cause/sosteniamoci.

«L’idea è raccogliere fondi per aiutare famiglie bisognose, in difficoltà a pagare affitti o bollette», spiega Lambertini, «I soldi raccolti vengono trasformati in polizze assicurative che garantiscono il pagamento di canoni di locazione, bollette o rette scolastiche. In questo modo, le persone che beneficiano del sostegno, potranno dare al padrone di casa le polizze che garantiscono che il canone di locazione verrà pagato. Per la raccolta fondi ci rivolgiamo al mondo professionale, avvocati, commercialisti, notai, al mondo delle partite Iva e a tutti coloro che vogliono sostenere le famiglie bisognose per aiutarle a non finire per strada e a riprendersi. Per fortuna, viviamo in una città che gode di alto benessere, quindi confido che possano essere in tanti a fare la propria donazione».

L’innovativo progetto è stato strutturato nella prospettiva della blended finance (finanza mista), attraverso la quale una componente di donazione (seed) attiva l’intervento della finanza. «Il progetto ha una struttura di blended finance, una struttura studiata a livello Ocse e di Nazioni unite, che consente l’attivazione di uno strumento finanziario, in questo caso una polizza assicurativa, sui canoni di locazione, a favore di soggetti che ne sarebbero esclusi», chiarisce Stocco. «Una persona in grave crisi economica non potrebbe avere accesso a questo strumento assicurativo, perché non ne avrebbe i requisiti», argomenta, «Grazie all’intervento dell’associazione “Sosteniamoci”, che garantisce il pagamento dei premi e, in caso di default, il pagamento del debito complessivo, la compagnia assicurativa dà il proprio benestare ad attivare la polizza».

La raccolta fondi sarà indirizzata, per la massima parte, alla sottoscrizione di polizze assicurative che garantiranno il pagamento dei canoni di locazione. In questo modo, da un punto di vista economico, viene realizzato un “effetto leva” della raccolta fondi che potrà finanziare un volume di canoni di locazione maggiore rispetto a quanto raccolto.

«Come Unipol», dichiara Parmigiani, «veniamo da una cultura di matrice cooperativa, che ci porta ad essere vicina al territorio e alle persone. La novità del progetto sta nella possibilità di far superare la dimensione di crisi, strettamente puntuale, delle persone per ragionare in un’ottica di medio lungo periodo».

La scelta dei soggetti “a rischio di esclusione sociale” che potranno beneficiare della raccolta fondi sarà effettuata assieme all’Organismo di composizione della crisi di sovraindebitamento dell’Ordine dei commercialisti di Verona e al suo presidente Francesco Abate. «Il nostro impegno è assistere le persone che si rivolgono a noi per ricomporre la crisi. In questo ultimo periodo abbiamo notato un aggravio della situazione. Nella prospettiva della ripartenza, in questo progetto, la nostra presenza è garanzia di trasparenza», afferma Abate. «I beneficiari della raccolta fondi», sottolinea Lambertini, «sono persone che hanno ancora un reddito, ma che rischiano di andare per strada. Per ora si tratta di famiglie veronesi, perché sono segnalate da un organismo veronese, ma nulla vieta che il progetto possa crescere».

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