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Domani verrà presentato il progetto “Cips Verona”, che vuole misurare l’impatto psicologico dell’emergenza Covid-19

Nella mattinata di domani, a partire dalle 11, all’interno dell’istituto “Angelo Berti” ubicato a Verona in via Aeroporto Berardi 51, verrà presentato al pubblico il progetto “Cips Verona”, ideato dalla psicologa e psicoterapeuta Giuliana Guadagnini.

«L’emergenza Covid-19», afferma la promotrice dell’iniziativa, «riguarda sia la salute fisica che la salute psicologica della popolazione e colpisce duramente anche il sistema economico‐sociale. In proposito, la ricerca scientifica evidenzia che la diffusione del virus e le misure per il contenimento del contagio impattano negativamente a livello psicologico, psicosociale e organizzativo. Di qui l’urgenza di monitorare gli effetti della pandemia sugli individui, sui gruppi e sulle organizzazioni per progettare azioni preventive e di miglioramento specifiche e differenziate, basate su una valutazione multifattoriale dell’impatto bio-psico-sociale della pandemia».

«La Covid impact psychological scale (Cips) è un questionario di auto-valutazione dell’impatto psicologico e psicosociale dell’emergenza Covid‐19. Attraverso una piattaforma digitale dedicata (raggiungibile all’indirizzo web www.cipsquest.net, ndr), la scala è strutturata allo scopo di monitorare le conseguenze psicologiche della pandemia sull’individuo, sul gruppo di lavoro e sull’organizzazione ed è finalizzata alla progettazione strategica di azioni di prevenzione o di miglioramento tarate sui bisogni degli utilizzatori e della committenza», spiega Giuliana Guadagnini.

«Il Cips è stato testato su oltre 500 soggetti, tra i 18 e i 65 anni, ma non ha finalità psicodiagnostiche», chiarisce, «Risponde all’urgenza pragmatica e strategica di individuare criticità e risorse correlate all’emergenza pandemica».

Il Cips nasce dal lavoro svolto tra il marzo e il dicembre 2020 da un gruppo di specialisti coordinato da Carlo Duò ed Enrico Maria Secci, con il coinvolgimento di numerosi stakeholders», ricorda, «Quando Carlo Duò ed i suoi collaboratori mi hanno presentato il Cips abbiamo pensato di proporlo al mondo scuola ed in particolare alla sfera dei docenti, che individuo – in qualità di psicologa esperta in questo ambito – come popolazione a rischio burnout e con molte delle sfumature dei disturbi psichici portati dalla pandemia».

«A Verona lo testeremo su 100 insegnanti e presenteremo i risultati nel corso di un convegno organizzato dall’Aif (Associazione italiana formatori, ndr) in autunno, per capire quali siano le strade da intraprendere per far stare meglio il target docenti», conclude la psicologa e psicoterapeuta.

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