Economia

Interporto Quadrante Europa, i numeri dicono che il 2021 è stato l’anno della ripresa

Nella giornata di lunedì il Consorzio Zai ha indetto una conferenza stampa per presentare i dati di traffico – relativi all’anno 2021 – fatti registrare dall’Interporto Quadrante Europa di Verona. All’incontro con i giornalisti erano presenti il presidente del Consorzio Zai, Matteo Gasparato, il sindaco del Comune di Verona, Federico Sboarina, il presidente della Camera di commercio di Verona, Giuseppe Riello, e il presidente della Provincia di Verona, Manuel Scalzotto.

Esaminando i numeri, ciò che emerge in modo piuttosto evidente è che il 2021 può essere considerato a pieno titolo come l’anno della ripresa e del recupero del traffico. Infatti, nonostante l’emergenza pandemica – che nel corso del 2020 non ha risparmiato l’Interporto di Verona e tutto il settore industriale, rappresentato dalla logistica e dal trasporto delle merci – sia ancora lontana dall’essere conclusa, il 2021 ha visto un forte rilancio dell’economia nazionale, come dimostrato dai valori del Pil in netta crescita. Questo rilancio ha trovato riscontro anche nel settore della logistica, strumento indispensabile a servizio della produzione e del commercio.

Nello specifico, presso il Quadrante Europa la ripresa si è manifestata sotto il profilo dei servizi di trasporto intermodale, valorizzando così la dotazione di infrastrutture e servizi cui è dotato l’Interporto di Verona, già dimostratesi essenziali e resilienti proprio nel contesto emergenziale.

In termini assoluti, l’anno 2021 ha registrato 15.743 treni transitati attraverso i terminali ferroviari del Quadrante Europa, con un incremento del 9% rispetto all’anno precedente, pari quindi a 1.300 convogli trattati in più.

Il 2021 ha riportato quindi il numero dei volumi di traffico vicino alla soglia dei 16mila treni annui, riallineandosi così con i valori misurati negli anni 2018 e 2019, quelli immediatamente precedente all’emergenza del Covid-19. A questo proposito, il ritorno ai volumi e alle tendenze pre-pandemia è confermato anche dalla caratterizzazione dell’anno 2021 sulla base all’andamento mensile del traffico: la configurazione mensile ripropone infatti una sorta di andamento consolidato negli anni antecedenti al 2020, che evidenzia il picco di traffico nel mese di marzo e una leggera flessione nel mese di agosto, sebbene caratterizzata da più di mille treni in transito presso i terminali del Quadrante Europa.

Per quanto riguarda le destinazioni ferroviarie servite dall’Interporto veronese, il 2021 conferma come il Quadrante Europa rappresenti nei fatti e nelle dinamiche un nodo logistico lunga la rete “nord europea”. Infatti, le aree industriali servite da Verona raccolgono tutti i più importanti porti del cosiddetto “Northern Range” (Rotterdam, Anversa, Lubecca, Kiel e Rostock), i porti interni (Brema ed Amburgo), e la grande totalità delle aree produttive tedesche (tra cui, per citarne solo alcune, Monaco di Baviera, Colonia, Norimberga, Ludwigshafen e Hannover).

«Dopo la crisi emergenziale», sottolinea Matteo Gasparato, «il sistema logistico che insiste sull’Interporto Quadrante Europa ha saputo ripartire con successo e ritornare ai ritmi e ai volumi pre-pandemici. Nell’insieme, la ripresa si traduce nel recupero di oltre 1.300 treni lavorati l’anno, pari a circa un mese di attività. Ancor più importante è che la parte del leone di questo recupero di traffico è avvenuto nel settore del combinato. L’incremento registrato riguarda infatti per oltre il 90 percento il trasporto intermodale a treno completo, caricato di semirimorchi, casse mobili, container e cisterne. Il tutto a beneficio di una logistica maggiormente sostenibile, con evidenti risparmi in termini di costi sociali per la collettività nel suo insieme. Alla luce di ciò, le prospettive di riagganciare i record di traffico ferroviario registrati nel biennio 2016-2017 e pari ad oltre 16mila treni ci sono tutte, specie se teniamo conto degli investimenti attuati per incrementare la capacità infrastrutturale del Quadrante Europa, quale la costruzione di un nuovo terminal ferroviario da 750 metri secondo i più recenti standard europei».

«I numeri si commentano da soli», gli fa eco Federico Sboarina. «e raccontano di un comparto che non solo non si è mai fermato nemmeno durante la pandemia, ma ha saputo trasformare le difficoltà in congiunture favorevoli, sfruttando al meglio i suoi punti di forza, a cominciare dalla posizione geografica, che fanno del Quadrante Europa uno dei centri logistici più forti e concorrenziali a livello europeo. Una solidità e uno sviluppo che sono destinati a crescere grazie ai recenti decisivi passi in avanti per alcuni dei più importanti snodi infrastrutturali cittadini. In particolare, il tratto di alta velocità tra Sona e la stazione di Porta Nuova, a cui sono connesse ulteriori opere viabilistiche a beneficio dell’area del Quadrante Europa, e la realizzazione della terza corsia sull’autostrada del Brennero, da Verona Nord verso Modena, opera questa di cui si parlava da anni e di cui è partito l’iter amministrativo».

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