Un webinar della Consulta della Legalità ha spiegato come prevenire l’infiltrazione mafiosa nell’economia locale
Questa mattina il progetto “Consulta della Legalità”, promosso e finanziato dalla Camera di commercio di Verona e realizzato insieme all’associazione “Avviso Pubblico”, ha chiuso il primo ciclo del percorso formativo sulla prevenzione e il contrasto alle mafie con la presentazione di un vademecum per le imprese e l’intervento del ministro dell’Interno Luciana Lamorgese.
Dalle 10.45 sino alle 12, sulla piattaforma Zoom, si è tenuto il seminario intitolato “Prevenire l’infiltrazione mafiosa nel tessuto economico locale. L’esperienza del progetto Consulta della legalità di Verona”: il webinar è stato moderato dal giornalista del “Corriere della Sera” Gian Antonio Stella.
«Registriamo lo sviluppo di un modello criminale capace di maggiore fluidità organizzativa che ha legami non solo col narcotraffico, ma anche col mondo del lavoro e delle imprese. In questo senso stiamo lavorando per evitare che le risorse del Pnrr vadano nelle mani sbagliate», afferma il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese. «Il fenomeno mafioso», osserva, «è un forte fattore di arretramento del sistema paese. Innanzitutto sotto il profilo economico perché incide sul corretto svolgimento delle dinamiche imprenditoriali e sulla libera concorrenza. E così facendo favorisce il lavoro irregolare e senza tutele. L’ultimo report della Direzione investigativa antimafia conferma le strategie delle consorterie criminali, che mirano ad accrescere le attività nella direzione dell’accumulo di capitali che inquinano l’economia legale».
«Abbiamo una solida rete di prefetture», assicura, «che si muovono con rapidità nelle situazioni di turbative di ordine pubblico e disagio sociale, che consente alle mafie di ingrossare le proprie fila e incidere sul tessuto economico. Attraverso un protocollo con l’Agenzia per la destinazione dei beni confiscati abbiamo attivato “Spazi per ricominciare”, un progetto per mettere a disposizione i beni confiscati alle mafie in poco tempo. Stiamo rafforzando la collaborazione con Abi per garantire un più facile accesso al credito, puntando sull’Osservatorio nazionale antiracket e antiusura che punta a rafforzare la collaborazione tra tutti i soggetti coinvolti per evitare che i soggetti economici si rivolgano all’usura». «Il vero contrasto alle mafie deve affondare le radici nella società, nei corpi intermedi e nei comportamenti quotidiani dei singoli cittadini», ammonisce il ministro dell’Interno.
«Il progetto della “Consulta della Legalità”», spiega Giuseppe Riello, presidente della Camera di Commercio di Verona, «è un’esperienza pilota in Italia. Nato nel 2020 si propone di costruire una rete di legalità organizzata sul territorio scaligero, quale strumento di prevenzione dall’infiltrazione mafiosa e a difesa dell’imprenditoria e dell’economia sana del territorio, e prevede il coinvolgimento delle categorie produttive, della Prefettura, della Procura della Repubblica, delle forze dell’ordine e della rete di enti locali aderenti ad “Avviso Pubblico”». Alla “Consulta della Legalità” aderiscono rappresentanti delle associazioni di categoria, sindacali, dei consumatori e degli ordini professionali del territorio.
«Con la Consulta, la Camera di Commercio ha realizzato un percorso formativo, che si è articolato in cinque webinar sui temi dell’accesso al credito, riciclaggio di capitali illeciti, appalti, agromafie ed ecomafie», ricorda Riello, che sottolinea come la partecipazione del ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, sia una dimostrazione della qualità e dell’efficacia delle attività della Consulta, che è una realtà unica in Italia.
Per Giuseppe Riello il convegno il convegno svoltosi oggi va visto come un nuovo punto di partenza per proseguire il lavoro della Consulta, finalizzato a prevenire e contrastare la criminalità con nuovi progetti ed attività che verranno pianificate nei prossimi mesi.