“La nostra terra”, un film che racconta la storia di Zimella
La storia di un paese e della sua comunità raccontata come in un film, recitato e vissuto direttamente dai protagonisti, ovvero i zimellesi. “La nostra terra – Al tempo del molin e della polenta”, promosso dal Comune di Zimella e patrocinato dalla Provincia di Verona e dalla Regione del Veneto, sarà esattamente questo, un evento in cui per celebrare il mondo rurale si è puntato sull’emozione del ricordo, per lasciare così un segno che parli di cultura delle radici, dei tempi che furono e di un futuro che non prescinde da questi valori.
Tutte le iniziative organizzate nei due giorni di manifestazione si fondano proprio su questo presupposto e il ricco calendario prevede una piacevole alternanza fra momenti “classici” e momenti ad effetto proponendo nuove modalità di racconto.
Si inizierà sabato 14 maggio alle 15, con l’apertura del mercatino a km0 e con la variopinta sfilata dei velocipedisti de “La romantica” con le loro bellissime biciclette d’epoca che guideranno in abiti degli Anni ’40. Contestualmente vi sarà spazio anche per le quattro ruote agricole per antonomasia, ovvero i trattori d’epoca, con l’inconfondibile borbottio dei Landini a fare da colonna sonora.
Alle 16, invece, inizierà un importante convegno incentrato sulla figura del contadino quale custode della terra e dell’ambiente, un ruolo che sta tornando al centro delle più autorevoli riflessioni sul legame fra l’uomo e il suo futuro legato alla terra stessa. Un appuntamento di forte richiamo al quale parteciperanno autorevoli ospiti del mondo agricolo e istituzionale.
Moderatore sarà il giornalista Stefano Cantiero, che più tardi, a partire dalle 20.45, darà vita a uno dei momenti più emblematici dell’evento. Sul palcoscenico della tensostruttura allestita per l’occasione, si alterneranno infatti diversi personaggi che hanno contribuito a scrivere alcune pagine fortemente significative della vita zimellese.
Cantiero li racconterà non soltanto intervistandoli, ma anche lanciandoli sul grande schermo con una serie di video girati in questi mesi particolarmente intensi nei quali si racconteranno. «Sarà come un film – spiega il giornalista – in cui gli attori sono cittadini di questo paese che con la loro testimonianza di vita non solo hanno messo in risalto l’amore e l’orgoglio per la loro terra, ma hanno raccontato alcuni aneddoti a dir poco sorprendenti». Subito dopo, attorno alle 22, spazio alla musica di Matteo e Paolo Tarantino di Radio Sorrisi, che chiuderanno in festa il primo giorno.
La domenica si aprirà con la possibilità, a partire dalle 11 e per tutto il giorno, di girare per le vie del paese e lungo l’argine, fino ad arrivare alla bellissima barchessa di Bagnolo. Quindi, spazio al gusto della tradizione, con i piatti tipici preparati dall’osteria “S-ciavinaro” (pranzo su prenotazione) e quelli dei food truck presenti sia sabato sia domenica. E nel pomeriggio, a partire dalle 15.30, l’altro momento emblematico.
Stefano Cantiero tornerà, stavolta nella piazza antistante la chiesa, con uno show gastronomico live, in cui alcuni maestri artigiani incanteranno il pubblico mostrando in diretta la preparazione delle loro prelibatezze. Si potrà infatti seguire la nascita di una forma di Monte Veronese dop, con tanto di casaro e caldaia in rame; si vedrà nascere il gelato artigianale delle origini, con i maestri gelatieri della Val Zoldana che romperanno il ghiaccio, creeranno le cialde, ruoteranno a mano la centrifuga e, infine, fanno assaggiare il gelato fatto come un tempo; Samuele Franchini, dell’omonima macelleria di Mozzecana, e i suoi collaboratori faranno invece vedere come nasce il tastasàl, simbolo indiscutibile della tradizione gastronomica veronese, che proporranno in un irresistibile assaggio di risotto; e infine la “Confraternita del nostalgici del tabar di Sant’Antonio abate”, che riproporranno gli antichi mestieri delle corti contadine dil un tempo, quello “del molin e della polenta”.
Arriverà così l’ora dell’aperitivo, che, dalle 18, sarà servito con musiche degli Anni ’50 e ’60 con assaggio di sopressa e pan biscotto, mentre dalle 19 sarà aperto anche lo stand gastronomico della Pro loco di Zimella. La chiusura della due giorni zimellese sarà affidata al Teatro delle Arance, che a partire dalle 21.30 presenterà lo spettacolo “Bettoneghe se nasse non se diventa”.